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Intervenuto ai microfoni del Corriere della Sera, Tullio Tinti lancia l'allarme. L'agente è preoccupato per l'effetto del decreto Crescita che spinge i club di Serie A a puntare più sui giocatori stranieri che vengono dall'estero. "Il decreto Crescita è nato con un intento nobile: far rientrare in Italia i nostri cervelli, dai ricercatori agli scienziati, fuggiti all’estero perché guadagnano di più. È diventato però qualcosa di profondamente diverso, almeno nel calcio, perché spalanca le porte del nostro Paese agli stranieri. E così roviniamo tutto, anche il grande lavoro di Mancini".
"Il 50 per cento della forza di un calciatore è la personalità, e quella la si acquista scendendo in campo con continuità, invece anche nei campionati minori preferiscono gli stranieri. Il decreto Crescita è discriminatorio nei confronti dei giocatori italiani. Così ci riempiamo di stranieri scarsi e i giovani italiani rimangono senza squadra. Anche la federazione dovrebbe farsene carico: il presidente Gravina conosce la situazione".
(Corriere della Sera)
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