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TMW – Inter, dalla coperta corta agli eccessi di lusso. In tutti i ruoli…

Fabrizio Longo

In poche settimane l’Inter è stata completamente ribaltata. Prima delle settimane finali del calciomercato si diceva dei nerazzurri che fosse una rosa troppo corta, senza riserve e con tanti giocatori non da Inter. Adesso, alla fine del...

In poche settimane l'Inter è stata completamente ribaltata. Prima delle settimane finali del calciomercato si diceva dei nerazzurri che fosse una rosa troppo corta, senza riserve e con tanti giocatori non da Inter. Adesso, alla fine del calciomercato, l'Inter si ritrova ad avere il problema opposto, come evidenziato da TMW: 

Il mondo alla rovescia di Roberto Mancini è quello di una rosa sin troppo ricca. Paradosso. Dalla coperta corta ad una panchina folta e tanti giocatori che difficilmente scenderanno in campo da titolari e da protagonisti. Il focus principale va alla difesa: Santon, Murillo, Miranda e Juan Jesus pare la retroguardia ora titolare, con Telles prima alternativa al brasiliano e con Medel che, nell'ultima giornata, è sceso addirittura in campo da centrale dal primo minuto. E' così che Danilo D'Ambrosio, che in estate è stato seguito da molti club, è ancora a zero minuti, lo stesso dicasi per Martin Montoya, caso eccezionale del presente nerazzurro: arrivato tra squilli di tromba dal Barcellona, Mancini pare già averlo bocciato. Escluso lui, fuori pure Yuto Nagatomo, ora mera riserva dei titolari e terza alternativa sulla sinistra, Dodò è tornato dall'infortunio ma difficilmente avrà ampio spazio. Vidic, ai box da tempo, è addirittura fuori dalla lista per la Serie A, a centrocampo è ora da capire quanto spazio avrà Marcelo Brozovic con la quadratura del cerchio trovata da Mancini con il trio Kondogbia-Melo-Guarin. Lo stesso dicasi per il giovane De Moya Assane Gnokouri, mentre davanti ad oggi il tridente sembra scelto. Ivan Perisic, Mauro Icardi e Stevan Jovetic, con Rodrigo Palacio e Adem Ljajic prime alternative. Difficile, così, che Jonathan Biabiany trovi spazio. Nel mondo alla rovescia, e nella rosa troppo folta, di Roberto Mancini.