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"Ma quali sono le cause di questo rendimento al di sotto degli standard a cui i nerazzurri erano abituati? Premesso che quegli stessi standard (22 gol appena al passivo) erano quelli di una squadra da record, quindi difficili da replicare, i primi a chiederselo sono proprio Inzaghi e i suoi giocatori. «Dobbiamo fare tutti di più, non solo i difensori» dice il tecnico. «Forse c’è una differenza di attenzione fra campionato e Champions» spiega Sommer, che l’anno scorso a questo punto aveva subito appena 2 reti. Lo scudetto resta l’obiettivo principale, ma non c’è più la bussola della seconda stella a orientare ogni scelta. Quindi ci vuole più tempo per sintonizzarsi sulle singole partite e certi snodi come quello fra City e Milan, con la migliore e la peggiore prestazione in quattro giorni, non sono casuali. «Lavoreremo sull’attenzione — dice Bastoni —: la nostra forza era non sottovalutare nessuno e dobbiamo seguire quella strada, evitando i piccoli black out». Già perché se ci sono errori di fase difensiva, come i 3 gol molto simili presi di testa con cross dal lato sinistro contro Monza (Dany Mota), Milan (Gabbia) e Udinese (Kabasele), ci sono responsabilità individuali ben distribuite e un numero troppo elevato (addirittura 113 col Torino) di palle perse da una squadra che prende gusto ad attaccare anche coi difensori, ma presta il fianco. Quel che interessa a Inzaghi è che ci sono sicuri margini di miglioramento e che Barella sta rispettando la tabella per rientrare dopo la sosta: «Ci aspetta un bel calendario» sorride il tecnico. Roma, Juve, Arsenal e Napoli diranno all’Inter chi è davvero".
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