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Damiano Tommasi, 38 anni, presidente dell’Associazione calciatori parla delle bufere del calcio italiano«Il deferimento di tutto il Genoa per l’episodio delle maglie tolte su «invito» degli ultrà credo sia un atto dovuto. Da fuori è facile giudicare. Ma quando sei in una situazione così drammatica, quando percepisci così forte il pericolo, allora i comportamenti diventano più complicati. Facile dare dei vigliacchi. Togliere la maglia è l’ultima cosa che uno sportivo vorrebbe fare. Certo, sarebbe stato meglio resistere, attraverso la forza del gruppo. Ma prima di tutto c’era da preservare l’integrità fisica. Non so che tipo di deferimento sarà adottato, ma la giustizia sportiva dovrà tenere conto delle condizioni».Simone Farina, 30 anni, simbolo della lealtà sportiva contro le porcherie del calcioscommesse, improvvisamente non ha più una squadra. Brutto segno.«Pessimo segno. Ho personalmente voluto averlo nel Consiglio dell’associazione, perché lo considero un punto di riferimento, oltre che un giocatore a tutti gli effetti. Non sarà un top player ma è un elemento valido e ha conquistato una promozione in serie B con il Gubbio. Ora si ritrova a parametro zero e nessuna richiesta».Il presidente del club umbro dice che è stato il giocatore a scegliere di smettere.«Lo dice lui. La volontà di Simone è quella di continuare a giocare, di fare il calciatore, main maniera corretta e lineare. Per delicatezza però ha scelto di non rilasciare dichiarazioni».
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