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"Ma che cos’ha detto il calciatore protagonista del trasferimento record del mercato delle italiane la scorsa estate? La sua sarebbe stata una confessione senza reticenze e omissis e soprattutto i contenuti dei due interrogatori alla Procura federale e a quella di Torino risultano sovrapponibili e senza contraddizioni. Tonali ha ammesso di aver giocato, di aver giocato sul calcio e di aver giocato sul Milan, e probabilmente anche sul Brescia ai tempi in cui militava nel club biancazzurro. Ma sempre a vincere: se così non fosse si sarebbe subito aperto il capitolo dell’illecito, sportivo e penale, e a quel punto altro che patteggiamento con un anno di squalifica. In ogni caso, il suo problema non è nato ieri. Lo si evince anche dalla certificazione medica con cui si è presentato domenica scorsa all’interrogatorio con il procuratore Figc Giuseppe Chinè. La sua ludopatia è dunque conclamata, come nel caso di Fagioli. È probabile quindi, per non dire certo, che della pena sportiva faccia parte la disponibilità a rispettare un percorso terapeutico già definito".
"Tonali non avrebbe tirato in ballo la responsabilità di altri tesserati. Né l’azzurro del Newcastle né lo juventino hanno parlato di Nicolò Zaniolo, che risulta comunque iscritto al registro degli indagati a Torino. E tanto meno dei tre calciatori citati a “Striscia la Notizia” da Fabrizio Corona su cui c’è stata peraltro la smentita degli stessi pm. La sensazione è che in questo momento non ci siano evidenze che vanno al di là delle due posizioni già conosciute. Nonostante le varie liste che popolano qualche canale social. La storia, però, potrebbe essere all’inizio. E anche giudiziariamente potrebbe non fermarsi a Torino ma coinvolgere altre procure", precisa La Gazzetta.
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