Il centrocampista del Newcastle, dovessero emergere puntate anche sul calcio, rischia dai 3 ai 5 anni di squalifica
Il caso scommesse ha travolto il presente di Sandro Tonali: la posizione del centrocampista del Newcastle potrebbe rivelarsi più grave del previsto, e la sua ammissione di responsabilità non gli garantirebbe necessariamente uno sconto di pena. La Figc, come scrive La Gazzetta dello Sport, vuole dare un segnale forte a tal proposito: "Presto Sandro Tonali dovrà asciugarsi le lacrime e reagire. Il suo pentimento è evidente a chiunque gli sia vicino, ha capito che per qualcosa che è più simile ad una patologia che a un vizio sta mettendo a rischio la sua carriera".
"Il talento ex Milan, oggi al Newcastle, ha già deciso di dire alle due procure – quella della Repubblica di Torino sul fronte penale e quella federale sul fronte sportivo – tutta la verità e nient'altro che la verità. E se per il primo filone dovrebbe ricevere solo un'ammenda nemmeno troppo impegnativa, sul secondo il rischio stangata è concreto. È chiaro che se Tonali è pronto a autodenunciarsi al procuratore Figc Giuseppe Chiné, tra le scommesse fatte ci sono anche quelle sul calcio. L'articolo 24 del Codice di giustizia sportiva parla chiaro: non è vietato puntare sullo sport, ma farlo sulle competizioni di Figc, Fifa e Uefa è una violazione pesantemente punita. La sanzione prevista è di almeno tre anni di squalifica, che può salire anche a cinque se venisse accertato che un giocatore ha scommesso su una partita della propria squadra e può scendere grazie a una solida collaborazione con la Procura".
"Per Tonali la storia potrebbe però non essere altrettanto "semplice". Prima di tutto perché ancora non è chiaro se abbia scommesso sul Milan - circostanza che ovviamente si configurerebbe come pesante aggravante - ma anche perché la Federcalcio vuole che il caso scommesse, tra un'ammissione e un pentimento, non venga percepito, dai calciatori così come dall'opinione pubblica, come una macchia gravissima da cancellare al più presto.
[...] La Federcalcio, come si diceva, vuole dare un segnale forte. Fagioli, il primo giocatore a emergere dalle carte torinesi, è un caso particolare, per gli altri gli sconti potrebbero essere meno generosi. L'obiettivo infatti è far capire a tutti che questa pratica non può far parte del calcio di oggi. E in questo senso la sola pena, per quanto severa, non è sufficiente. Così come non basta un pur sincero pentimento.