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Torino, Vanoli: “Pressata l’Inter in 10 anche nel finale. Il paragone Inzaghi-Conte…”

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Le parole dell'allenatore del Torino in conferenza stampa dopo la sfida dei granata contro l'Inter stasera al Meazza
Daniele Vitiello Redattore/inviato 

Spazio alle parole dei protagonisti nel post gara di Inter-Torino. E' il turno di Paolo Vanoli, allenatore granata, raggiunto dai giornalisti in sala stampa nella pancia del Meazza. Qui le sue considerazioni, raccolte dall'inviato di Fcinter1908.it a San Siro:

Buona prestazione, però tre sconfitte stagionali. I tifosi chiedono l'Europa....

"Beh, sicuramente ci sono i punti per arrivare a 53 e superarli. Penso che sono state tre sconfitte diverse, quella che mi ha dato più fastidio è stata quella in Coppa Italia perché ci tenevamo tanto, ma fa parte del gioco. Abbiamo incontrato due squadre in ottima forma, sia Lazio che Inter. Penso che siamo sulla strada giusta, dobbiamo migliorare a partire dalla linea difensiva ma stasera faccio i complimenti ai ragazzi: venire a San Siro e rimanere in dieci dopo venti minuti, restando in partita e mettendo lo spirito del Toro che abbiamo dentro, merita solo complimenti".


È più preoccupato per la difesa o per Zapata?

"Dobbiamo aspettare gli esami strumentali, incrociando le dita. Sono più preoccupato per entrambe le situazioni: Duvan è un giocatore importante per noi. Dietro, nonostante ci siamo mossi bene da squadra, non possiamo prendere due gol così".

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Una sintesi di cosa le piace e non le sta piacendo?

"Tante cose positive, perché sono abituato a lavorare su quello. Per quel che riguarda l'aspetto difensivo, sapevo che c'è un'organizzazione da migliorare: i giocatori che sono arrivati non conoscono tanto bene la linea a cinque e qualcuno deve andare a condizione. Ma sono convinto che siamo sulla strada giusta. Mi è piaciuto molto Vlasic, è un giocatore che ci può far cambiare marcia. Anche oggi Karamoh che è entrato ha dato un contributo importante: le quattro punte ci sono sempre d'aiuto. Poi bisogna fare delle scelte: mi dispiace per Adams, però ho provato a tenere dentro la partita mettendoci con una difesa a quattro, ma abbiamo incontrato una squadra veramente forte, schiacciante, con i quinti che hanno grande qualità".

La squadra è rimasta in partita, è una cosa innata o ci sta lavorando?

"È il mio spirito ed è lo spirito del valore di questo club. È una cosa molto importante, ho sempre battuto su questo e stasera l'hanno dimostrato veramente, con grande forza. Negli ultimi dieci minuti andare a pressare l'Inter in casa propria, sul 3-2, vuol dire che stai bene e che, se hai la testa libera, puoi fare cose importanti. Siamo in un processo nel quale, come nei primi venti minuti, siamo diventati giocatori pensanti. Dobbiamo trovare quella fluidità che abbiamo trovato in dieci negli ultimi dieci minuti".

In TV ha detto che potrebbe essere una distorsione.

"Non sono un medico, faccio l'allenatore. Aspettiamo solo gli esami strumentali, che danno certezza".

Quanto può essere importante Masina?

"Molto, è entrato bene come tutti oggi. Questo è quello su cui stavo lavorando: gli infortuni sono dietro l'angolo, quindi abbiamo bisogno di tutti. Stiamo diventando squadra, poi c'è molto da lavorare: dobbiamo lavorare su episodi come quelli dei due gol e non deve succedere che un giocatore esperto come Maripan ci lasci in dieci dopo venti minuti".

Quanto è cambiata questa squadra rispetto a Conte?

"Non sono io a giudicare, non posso fare paragoni. Io penso a quello che ho fatto col mister, da collaboratore: dopo tanto tempo di egemonia Juve siamo riusciti a vincere lo scudetto, poi hanno preso un grande allenatore come Simone Inzaghi che sta dimostrando tutto il suo valore".

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