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Perché Inzaghi sa bene che, nella famiglia nerazzurra, il 9 e il 10 vivono in simbiosi e insieme trovano sempre l’equilibrio giusto. Anche quando, lontano dall’Inter, le cose vanno diversamente. Prendete il capitano: dopo le panchine al Mondiale e un lungo digiuno durato fino all’estate, Lautaro ha scalato l’attacco dell’Argentina, trascinandola sul tetto del Sudamerica, e si è sistemato accanto a Messi. Marcus invece era sbarcato a Milano da nuova stella in pectore della Francia ma è scivolato indietro nelle gerarchie di Deschamps, mentre in nerazzurro ha moltiplicato i gol: era un esterno d’attacco, è diventato un cannoniere alla... Lautaro. L’Inter ci ha sempre e solo guadagnato, perché è lì, nel cuore dell’attacco dei campioni d’Italia, che la magia prende corpo con una puntualità impressionante. Ed è guardando al potenziale della coppia che Simone progetta di assaltare la vetta della classifica come faceva un anno fa, nell’unico momento della stagione vissuto da inseguitore: dopo otto giornate in testa c’era il Milan (a +2 come il Napoli di oggi), l’Inter nel turno successivo ne fece tre al Torino e si piazzò lassù, fino alla seconda stella. Gli uomini del sorpasso? Lautaro e Thuram, ovviamente. La nuova sfida è persino più stimolante: davanti in classifica c’è il Napoli di un certo Lukaku...
"In questa stagione con lo scudetto sul petto, la più difficile come ripete sempre Inzaghi, i pianeti si sono allineati al momento giusto. Marcus ha tirato il gruppo a forza di reti quando Lautaro faticava, sovraffollando i tabellini: doppietta a Genova, doppietta all’Atalanta, tripletta al Toro. Ha mira e testa giuste per raccogliere lo scettro del capocannoniere della Serie A dal compagno di attacco. L’argentino si è sbloccato a Udine, ha replicato in Champions e in nazionale, poi si è messo l’Inter sulle spalle all’Olimpico: supersfida decisa da una perla tanto luccicante quanto pesante, come ai vecchi tempi", aggiunge il quotidiano.
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