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Intervistato da Paolo Condò su Repubblica, Francesco Totti ha parlato del tentativo di portare Antonio Conte sulla panchina della Roma, prima che scegliesse di andare all'Inter:
Come ha giudicato la complessa conferma di Conte all’Inter? Cercare di ingaggiarlo era stata la sua ultima missione da dirigente della Roma.
«E pensavo di avercela fatta, chieda a Fienga, anche lui ormai si stava convincendo. Parlai con Antonio per dieci giorni in modo sempre più dettagliato, voleva sapere tutto, giocatori da cedere e giocatori da prendere, clima interno allo spogliatoio, ricordo che pretendeva soltanto tre figure a contatto con la squadra, gli altri tutti lontani, e l’avremmo accontentato. Ci rimasi male, quando alla fine scelse l’Inter».
Sostenere che Zaniolo sia il suo erede non significa fargli un piacere, ma è ovvio che un talento del genere induca a certi pensieri. Lei gli ha pure affittato casa...
«Sì, ma della sua vita so poco. Non è che vada ogni mese a riscuotere la pigione».
Okay, ma un’idea se la sarà fatta.
«Zaniolo può diventare un grandissimo. È il talento più cristallino della nuova generazione, deve maturare come persona e in campo ma è inutile farla troppo lunga, succede a tutti i ventenni. Il consiglio migliore che gli posso dare è quello di legarsi a Lorenzo Pellegrini, perché è la persona che è, e perché da romano sa gestire bene privilegi e rischi del giovane campione in una città così differente dalle altre».
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