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Dopo le dimissioni di Luciano Spalletti, era il 1° settembre 2009, sulla panchina della Roma arrivò Claudio Ranieri. Nell'autobiografia di Francesco Totti, vengono raccontati quei giorni dopo l'addio dell'allenatore dell'Inter. L'intera squadra, racconta l'ex 10 giallorosso, aveva indicato Roberto Mancini come sostituto ideale di Spalletti: "La convocazione arriva a metà pomeriggio: Rosella aspetta a Villa Pacelli gli anziani della squadra. Con me salgono De Rossi, Pizarro e Perrotta, e troviamo Conti e Pradé già seduti accanto alla presidente. Dopo le dimissioni di Spalletti ci dicono di essere indecisi tra Mancini e Ranieri, e vorrebbero il nostro parere: senza neppure bisogno di consultarci "votiamo" tutti per Mancini, che ha vinto da poco gli scudetti con l'Inter e ha un profilo evidentemente più internazionale. Sarebbe una scelta di spessore, ha la stima di tutti. I dirigenti ringraziano, lasciamo la villa sull'Aurelia convinti che il club abbia in mano entrambi gli allenatori e che la nostra indicazione sia servita a rompere l'equilibrio. Torno a casa, gioco un po' con Cristian, all'ora di cena accedo la tv: "La Roma ha ufficializzato l'ingaggio di Claudio Ranieri come nuovo allenatore. Il tecnico di Testaccio ha firmato un contratto per due stagioni".
"Resto allibito per un lungo attimo, poi cominciano a girarmi le scatole: allora che me lo chiedi a fare? Telefono a Bruno Conti, ma prima di riuscire ad aprir bocca quello mi investe: "Voi giocatori siete matti. Ma non li leggete i giornali? Non abbiamo un euro da spendere, il club è in vendita e voi scegliete un allenatore famoso per farsi comprare sul mercato i giocatori più costosi...Ranieri non ci ha chiesto nessuno, e quindi per noi, in questo momento, è la soluzione perfetta. Niente contro di lui, ma perché coinvolgerci, allora? "Perché la società è in una situazione che richiede la massima responsabilità da parte di tutti. Volevamo la vostra condivisione, siete figure fondamentali per la piazza. Pensavamo aveste capito, È mancato poco che ci prendesse un colpo, quando avete risposto Mancini...". Oggi mi viene ancora da ridere nel ripensare a certe polemiche dichiarazioni successive di Spalletti, quando disse che eravamo andati all'aeroporto ad accogliere Ranieri...Sì, certo. Lo spogliatoio era così entusiasta del suo arrivo che appena poche ore prima aveva indicato un altro nome".
(Dal libro 'Un capitano')
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