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Intervistato dal Mirror, Yaya Touré ha rivelato di essere stato vittima di un triste episodio quando a 20 anni si è trasferito nel Metalurg Donetsk, club ucraino. "Dal primo momento mi sono sentito umiliato e poi arrabbiato. Le canzoni imitando una scimmia è stata la cosa peggiore. E a volte cantavano anche i miei stessi tifosi. Ho provato ad abituarmi. M**da nera, m**da nera: vai a casa! Mi hanno detto più volte. E' stato un momento molto difficile e la cosa peggiore era che dovevo riviverlo in ogni partita. Ricordo di aver chiamato mio padre e gli dissi quello che intonavano i tifosi nei miei confronti: 'Papà, mi sento davvero male!'. Ma lui mi disse di andare a giocare, di essere forte perché non voleva che mollassi". Sempre a proposito del padre, il centrocampista ricorda: "Un giorno venne a trovarmi e andò a sedersi. Tutti i bianchi si allontanarono da lui e andarono a sedersi da qualche altra parte. "Cosa c'è che non va, ho un cattivo odore?", mi chiese. Gli dissi: 'Papà, ti ricordi quando ti ho chiamato e ti ho parlato della gente che cantava canzoni sul fatto che fossi una scimmia e ti hai detto che dovevo accettarlo?". Mi ha detto: 'Sì figlio, è molto brutto'. Era così arrabbiato", ha concluso Touré.
(Mirror)
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