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L'avvio di stagione molto positivo dell'Inter è più che altro merito del fantastico lavoro svolto da Luciano Spalletti. Il tecnico nerazzurro è entrato subito nella testa dei giocatori e ha saputo far capire, fin dai primi giorni, il suo metodo. Tra i segreti del lavoro di Spalletti c'è anche l'utilizzo del video. Nessuno dei suoi predecessori usava il video come lui: 3-4 sedute a settimana, una con la "correzione" degli errori commessi, una con lo studio della fase offensiva degli avversari, una con l'analisi della loro fase difensiva e una di ripasso la mattina quando si gioca in notturna. Durante il video, nella sala accanto agli spogliatoi, Spalletti non è tenero: se c’è da fare un appunto, lo fa anche ai senatori, un “particolare” che piace al gruppo. In più ci sono i video ad personam, cd dati ai singoli per studiare determinate situazioni che li riguardano.
Altro particolare del tecnico, che è anche un ottimo psicologo, sono i messaggi lanciati attraverso i social ai suoi uomini, solo l’ultimo “dettaglio” che sta curando. All’interno dello spogliatoio è ancora più diretto e la sua personalità spinge tutti a seguirlo e a stare in riga. Nelle prime 13 giornate di campionato ha giocato sempre con il 4-2-3-1 (eccezion fatta per qualche accenno alla difesa a 3) e ha dato certezze a un ambiente che ne aveva bisogno. Ora c’è un zoccolo duro composto da 8 nerazzurri che hanno giocato tutte le gare da titolari eppure nessuno degli altri molla. Così Eder è diventato un dodicesimo uomo efficace, Santon ha avuto la sua chance da titolare, Brozovic e Joao Mario entrano spesso e Ranocchia è pronto per giocare dall’inizio. Tutti sanno che avranno un’opportunità e che con lui non possono permettersi di sbagliarla, altrimenti sono dolori. Spalletti dà fiducia e rispetto, ma li pretende in egual misura. Ha reso facoltativo il ritiro quando le partite sono serali e sabato notte si sono fermati in Pinetina 3-4 giocatori.
(Corriere dello Sport)
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