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Travaglio su A.A.: “Gianni non si sarebbe mai permesso di sputtanare le autorità , ora…”

Marco Travaglio, giornalista del Fatto Quotidiano, è intervenuto oggi nell’ambito della trasmissione dell’emittente TeleRadioStereo in merito al derby tra Juventus e Torino. Tifoso juventino, ma disincantato, Travaglio non ha mai...

Sabine Bertagna

Marco Travaglio, giornalista del Fatto Quotidiano, è intervenuto oggi nell'ambito della trasmissione dell'emittente TeleRadioStereo in merito al derby tra Juventus e Torino. Tifoso juventino, ma disincantato, Travaglio non ha mai nascosto il disamore nato verso la sua squadra nel momento in cui fu chiaro a tutti il disegno di Calciopoli. 

ANDREA AGNELLI - "Gianni Agnelli era un furbo, non certamente un santo però aveva una cosa che quelli che sono venuti dopo di lui non hanno: aveva un pò di stile e, soprattutto, si sentiva un'istituzione. Non si sarebbe mai permesso di contestare le sentenze. Quando la Fiat finì nei guai disse ai suoi manager di andare e confessare. Magari faceva porcherie inaudite di nascosto ma non si sarebbe mai permesso di delegittimare e sputtanare le autorità come fa questo inqualificabile personaggio che porta il suo cognome che è il presidente della Juventus."

JUVENTUS - "Se la smettessero di dire che hanno vinto tutti gli scudetti che gli sono stati giustamente revocati, se accettassero le sentenze della giustizia sportiva e di quella ordinaria, e se interrompessero finalmente i legami con Moggi che Andrea Agnelli ha ripreso, purtroppo. Se accettassero la verità: sono retrocessi perchè truccavano i campionati, non per colpa della giustizia. La giustizia non scatta, se non ci sono gli illeciti e se uno viene retrocesso è per colpa degli illeciti". 

MOGGI - "Sono diventato giornalista e ho continuato a seguire le partite perchè ero corrispondente per il giornale di Montanelli. Poi è arrivato Moggi e mi ha fatto passare tutta la passione: non credo più alla genuinità del calcio da quando ho visto Moggi in attività alla Juventus".