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"Pensiamo che il VAR sia insostituibile, permette all'arbitro di andare a dormire serenamente la notte. Quando un arbitro sbaglia è una catastrofe, perché l'errore può condizionare il risultato. Oggi si può permettere un errore anche clamoroso perché sa che ci sarà un mezzo tecnologico e un fattore umano che gli darà una mano facendogli rivedere l'immagine". Lo ha detto il presidente dell'Aia Alfredo Trentalange, intervenuto durante la tavola rotonda "ESG, Una partita storica - Nuove sfide per i professionisti della sostenibilità" organizzata da Refinitiv e ALTIS a cui hanno partecipato tra gli altri anche Vittoria Lana (Corporate Sustainability Senior Specialist Davide Campari Group), Filippo Cambieri (Sales Research & Portfolio Management di Refinitiv), Rosanna Grimaldi (Sustainable Finance Specialist di LSEG) e Giulia Archetti (Senior ESG Analyst di Fideuram), oltre ai vertici del mondo arbitrale con, oltre al presidente Trentalange, anche il vicepresidente dell'AIA Duccio Baglioni e Katia Senesi (Componente comitato nazionale Aia).
"Il Var è strumento giovane, l'Aia ha 110 anni ma lavoriamo con questo strumento da 5/6 anni, prima di metterlo veramente a fuoco e maneggiare lo strumento in maniera formidabile ci vuole del tempo - ha proseguito Trentalange -. Fuorigioco semi-automatico? Entro fine campionato ci sarà. Comunicazione? È un lavoro lungo, il nostro obiettivo è usare un canale anche per fare formazione tramite la spiegazione degli episodi, non per giustificarci. È uno degli obiettivi legati alla trasparenza".
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