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Aldo, Giovanni e Giacomo: “Conte all’Inter? Ormai usa la maglia della Juve solo per…”

Il trio ha rilasciato un'intervista a La Gazzetta dello Sport

Matteo Pifferi

Aldo, Giovanni e Giacomo hanno rilasciato un'intervista a La Gazzetta dello Sport. Ecco le domande e risposte dei tre attori, tifosi dell'Inter.

Dopo quattro anni dall'ultimo film “Fuga da Reuma Park”, che cosa è cambiato?

Giacomo: «È cambiato l’allenatore, la dirigenza, sono arrivati dei giocatori… Come squadra abbiamo sentito il bisogno di cambiare, di sperimentare strade differenti e quando ci sono state le condizioni giuste ne è venuta fuori questa storia che ci ha entusiasmati».

Il film si apre con una scena di basket e il cane si chiama Brian. A pochi giorni dalla tragica scomparsa di Kobe Bryant, è stato d’effetto.

Giacomo: «Lo abbiamo scritto un anno fa e per noi era un gioco di apertura che poi avrebbe trovato la sua conclusione. La morte di Kobe Bryant è stato uno shock tremendo e credo che sia stato lo stesso per milioni di persone. L’ho seguito quando ancora giocava, ma anche dopo e poi la vicinanza con l’Italia... Era una stella dello sport e quando un campione è così forte, così amato e così simpatico, sei portato a pensare che sia immortale».

Ma come dice Aldo nel film: «Non importa quante auto o quanti soldi hai..»

Giacomo: «Conta con chi sei stato, a chi hai voluto bene».

Ci sono due momenti in cui leggete la Gazzetta. Una è titolata: «Sarà l’anno dell’inter?». Lo sarà davvero?

Giacomo: «Tutto è nato perché il regista Massimo Venier, che è juventino e molto scaramantico, ha pensato così di portar bene alla sua squadra. Noi? Vedremo, siamo solo preoccupati di entrare in Champions League l’anno prossimo...».

Credete si sia colmato il gap con la Juventus?

Giacomo: «No. I nostri laterali non reggono il confronto».

Ci vorrebbe Rolando?

Aldo: «Con lui non ci sarebbe più il campionato. Saremmo già avanti di 20 punti e avremmo già lo scudetto in tasca. Ma io ho ancora il contratto, se l'Inter vuole ci sono...».

E Conte vi piace?

Giacomo:«Noi gli vogliamo bene, quando uno toglie quella maglia lì...». Giovanni: «Credo che adesso la usi addirittura per asciugare il cane quando piove. Tanto onore a Conte!».

Tra i tanti vostri sketch c’erano anche «Gli arbitri». Cosa ne pensate della Var?

Giacomo: «All’epoca non c’era e ci chiudevamo negli spogliatoi per scappare dai tifosi. Ci avrebbe forse salvato o avrebbe addirittura peggiorato la soluzione». Giovanni: «Anche se certe domeniche... Diciamo che ora non è proprio precisa, chissà se le immagini arrivano giuste». Aldo: «Quegli arbitri sono tornati in campo dopo tanti giorni rinchiusi lì. Abbiamo rischiato di essere mandati via da “Mai Dire Gol”: era il primo sketch e ci sembrava carino, ma non funzionava e alla terza settimana ci siamo detti che avremmo dovuto cambiare qualcosa. Poi è arrivato Giovanni a regalarci gli animali».

Nel film ci sono delle autocitazioni, come l’iconica partita Italia-Marocco di «Tre uomini e una gamba».

Giacomo: «È stato un azzardo ripetere quella scena, anche se diversa dopo 23 anni, ma come sono partite le prime note di «Che coss’è l’amor» di Vinicio Capossela, il pubblico ha iniziato ad applaudire». Aldo: «È una delle cose più belle, vuol dire che stiamo andando bene. Capisci l’affetto della gente. Anche io ho applaudito! Anzi, in realtà sono stato proprio io a far partire l’applauso...»

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