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Nicolò Barella torna a Cagliari per la prima volta da avversario. Il "figlio di Cagliari", come lo ha definito il presidente dei rossoblù Giulini domani giocherà la prima partita da avversario contro la squadra della sua città. Una sfida emozionante ma allo stesso tempo da non sbagliare per il numero 23 nerazzurro: Barella non ha, infatti, convinto a pieno dal suo arrivo e dovrà conquistare la fiducia di Conte già a partire dalla sfida in programma domani sera.
"Complice gli impegni con la nazionale maggiore e l'Europeo Under 21, le brevi vacanze e una preparazione svolta rapidamente alle temperature complicate dell’Asia, non ha ancora raggiunto il top della condizione. Ma il giocatore non è sembrato neanche a suo agio nel ruolo di mezzala destra - scrive Tuttosport -, quello in cui Conte lo ha impiegato per lasciare a Sensi quello di mezzala sinistra, immaginato sulla carta dai dirigenti proprio per Barella. E così, il centrocampista sardo per ora è rimasto nell’ombra: durante la preparazione ha giocato tutte le cinque amichevoli di spessore dell’Inter, ma con United e Juventus solo per alcuni minuti (17 e 12), mentre nelle gare in cui è rimasto più tempo sul campo (83 col Psg, 45 col Tottenham e 70 col Valencia) raramente ha inciso. Proprio per questo ritardo, contro il Lecce il tecnico ha preferito affiancare Vecino a Brozovic e Sensi, inserendo Barella solo nei 25 minuti finali".
Nonostante la voglia matta di giocare, non è escluso che Barella possa restare ancora fuori dalla formazione titolare: "A Cagliari, però, Barella spera di arrivarci con una maglia da titolare. Troppa la voglia di giocare contro la sua ex squadra, anche se Conte dovrà valutare, oltre all’aspetto fisico, anche quello psicologico, cercando di capire se Nicolò arriverà troppo carico al match, oppure sopraffatto dalle emozioni. Va bene il lato romantico, ma sappiamo quanto Conte sia concreto e non voglia assolutamente interrompere il trend positivo iniziato col 4-0 sul Lecce. Barella si gioca una maglia con Vecino e il fatto che il Cagliari abbia un centrocampo composto da elementi dinamici, ma non fisicamente possenti, potrebbe giocare in suo favore".
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