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Nemmeno un mese di lavoro e Antonio Conte ha già cambiato volto all'Inter: una squadra più organizzata, con le idee più chiare, più cazzuta, che come hanno dimostrato le recenti amichevoli, può giocarsela alla pari con le migliori squadre d'Europa: e il tutto, al netto dell'arrivo delle due punte, che ancora mancano in rosa, e agli arrivi alla spicciolata di sudamericani e di Asamoah, impegnati nella Copa America e Coppa d'Africa fino a inizio luglio.
"Dategli due attaccanti e vi porterà in cielo. L’affermazione viene facile e scontata dopo l’ultima buona amichevole dell’Inter contro il Tottenham," scrive Federico Masini su Tuttosport.
"Prestazione convincente che ha confermato la crescita graduale, ma costante, della squadra nerazzurra nelle varie uscite: dallo 0-1 buono solo per la solidità difensiva contro il Manchester United, ai tre 1-1 con Juventus, Paris SG e, appunto, Tottenham, che hanno visto Handanovic e compagni migliorare di gara in gara, diventando anche sempre più pericolosi sotto porta. Una fase offensiva, però, monca in virtù dell’assenza di quegli attaccanti che Antonio Conte chiede ormai da oltre un mese. Ma il look messo in mostra dalla squadra del tecnico pugliese, è di quelli scintillanti. Verrebbe da dire che mancano le scarpe per l'outfit perfetto e quelle scarpe, si sa, sono gli attaccanti".
Quello che salta più all'occhio è il carattere e l'organizzazione della squadra, con i giocatori in campo che finalmente sanno cosa devono fare e piacevoli sorprese come Sensi, arrivato quasi per caso e già determinante in questa Inter:
"Il tecnico in un mese di allenamenti, ha saputo dare alla squadra una sua identità, già molto simile alle sue idee di calcio. In queste settimane e dopo le prime amichevoli, si è lodato il lavoro della squadra, ma Conte ha saputo esaltare anche diversi singoli, dai nuovi acquisti come Sensi, passando per alcuni giocatori che fino a pochi mesi fa sembravano ormai persi alla causa interista. Facile parlar bene di Handanovic dopo i rigori parati, della solidità con cui De Vrij sta guidando quella difesa a tre che aveva già ben pilotato alla Lazio, o di Brozovic, calato alla perfezione anche negli ingranaggi del gioco di Conte. Sono altri i giocatori che stanno stupendo. D’Ambrosio, per esempio: il difensore si è finora adattato bene al ruolo di centrale nella difesa a tre sicuramente avrà i suoi spazi, dando modo ai tre totem (Godin, De Vrij e Skriniar) di tirare il fiato. E come non citare Sensi, arrivato un po’ a sorpresa, visto che l’Inter lo ha preso nel giro di poche ore dopo che il giocatore del Sassuolo sembrava vicino al Milan. Doveva essere il jolly per il centrocampo, il ricambio di Brozovic o Barella, ma sfruttando l’arrivo in ritardo del cagliaritano e le vacanze di Vecino, Sensi ha preso in mano il gioco nerazzurro. Un elemento così, nel centrocampo dell’Inter, mancava da anni, forse dai tempi di Kovacic o anche Sneijder: ovvero un giocatore abile a calamitare su di sé il pallone anche se pressato e rapido a trovare la giocata giusta, che si tratti di un appoggio, di un’accelerazione palla al piede o di una verticalizzazione per gli attaccanti. Sensi sulla carta non sembra destinato a essere un titolare - i tre dovrebbero essere Vecino-Brozovic-Barella -, ma il suo stato di forma dovrebbe proiettarlo in campo in diverse gare d’inizio stagione".
Conte sta avendo anche il merito di riscoprire e rivalorizzare giocatori come Dalbert e Candreva, che sembravano ormai ai margini e in uscita:
"Senza infortuni, ritardi da vacanze o bocciature stile Perisic-esterno, Candreva, Gagliardini e Dalbert oggi sarebbero delle semplici alternative. Forse lo saranno anche durante la stagione, ma intanto soprattutto i due esterni sono le belle facce di questa preparazione estiva. Candreva ha sfruttato la stima di Conte e si è rimesso in gioco da tornante, compiendo - anche col Tottenham - chiusure in diagonale degne dei migliori terzini in circolazione. Dalbert da Calimero si sta forse - meglio andare cauti - trasformando in quel giocatore che aveva spinto il club a investire 21 milioni per prenderlo dal Nizza. La strada è lunga, ma le sensazioni sono positive, così come per Esposito: sulle qualità del golden boy nerazzurro nessuno aveva dubbi dopo l’eccellente stagione 2018-’19 (45 gol in 57 gare), ma il ragazzino non ha tremato di fronte ai big europei e si è ritagliato uno spazio che quasi certamente verrà confermato anche quando Conte avrà i suoi bomber in avanti".
( Tuttosport)
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