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E' mancata la ciliegina sulla torta, ma per Simone Inzaghi ieri è stata comunque una grossa soddisfazione. La prova sfoderata dall'Inter contro il City all'Etihad non è per nulla banale, conferma anzi le grandi ambizioni di questa squadra. Sull'allenatore nerazzurro si sofferma anche TuttoSport in edicola stamattina.
Si legge infatti: "Quattrocentosessantasei giorni dopo Istanbul, due indizi fanno una prova inconfutabile: Simone Inzaghi è la kryptonite di Pep Guardiola. Nella finale di Champions, il City vinse soltanto con un golletto di Rodri e dovette ringraziare Lukaku per gli errori commessi sotto porta nel finale (come candidamente ammesso da Pep nel post-partita).
Ieri il City è rimasto a secco (non accadeva dal 31 marzo con l’Arsenal, pure allora fu 0-0, mentre in Champions bisogna risalire al 9 marzo 2022, avversario lo Sporting Lisbona), nonostante il suo allenatore le abbia provate un po’ tutte, compreso l’ingresso a inizio ripresa di Foden e Gundogan, “titolari bis” lasciati inizialmente fuori. Per una volta le “sviolinate” dell’allenatore dei citizens (che ieri indossavano una maggia disegnata per omaggiare i 30 anni di Definitely Maybe degli Oasis) hanno fatto centro: questa Inter ha davvero tutto per essere protagonista pure in Champions.
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