La non partenza di Ivan Perisic ha condizionato il mercato in entrata dell'Inter che ha preferito dare un segnale forte alla concorrenza - lo United non si è mai avvicinato ai 55 milioni richiesti per il croato -, valutando più utile tenersi il giocatore che cercare il suo erede. Come riportato da Tuttosport, è proprio da qui che cambia la strategia di Ausilio e Sabatini per il difensore che sostituirà Murillo (leggi qui) e per Schick: il ds nerazzurro si è presentato a Forte dei Marmi per cenare con l’avvocato Romei, braccio destro di Ferrero con l’obiettivo di ottenere condizioni diverse all'acquisizione a titolo definitivo: l'Inter - che sarebbe anche disposta a pagare il cartellino più dei 30,5 milioni previsti (Ferrero sostiene 35 milioni) - ha proposto prestito biennale con obbligo di riscatto. Le parti hanno deciso di riaggiornarsi dopo il fine settimana consacrato al campionato, ma Schick resta sempre al centro del mirino nerazzurro.
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L'Inter, ora, può solo compiere operazioni in prestito anche perché, tra gli esuberi, sono in pochi a voler partire
JOVETIC E GABIGOL - Intanto, tra i big in esubero, l’unico che pare ogni giorno più convinto a lasciare l’Inter è Jovetic che però ha un ingaggio da star e per cui l’Inter comunque chiede 13 milioni (un discorso a parte riguarda Gabigol, destinato “solo” al prestito con lo Sporting Lisbona: anche se i portoghesi vorrebbero pagato metà dell’ingaggio da 2,5 milioni). L'Inter non potrà compiere operazioni dispendiose in entrata se prima non ufficializza parte delle cessioni .Chi pensava che il rush di giugno per sistemare il bilancio sarebbe stato preludio a una nuova grandeur nerazzurra, ha capito in questi giorni come il problema resti sempre attuale. Una rincorsa continua frutto di errori commessi negli anni (ultimo quello di prendere un’estate fa Joao Mario e Gabigol per 76,5 milioni complessivi...) ma pure della decisione di non privarsi dei big come il sopracitato Perisic.
RETROSCENA VECINO - Sempre per il fair play Ausilio aveva provato a includere una contropartita con la Fiorentina per Vecino valutando il cartellino più dei 24 milioni della clausola: al no di Corvino i nerazzurri sono stati costretti a pagare la rescissione con 2 rate da 12 milioni che peseranno come macigni in questo e nel prossimo esercizio di bilancio.
(Tuttosport)
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