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TS – Inter, per la Champions serve correre. Spalletti, con Joao Mario messaggio a Suning?

Il tecnico deve far ripartire la squadra che rischia di essere superata da Roma e Lazio

Andrea Della Sala

Il pareggio della Fiorentina allo scadere, targato Simeone, è meritato; la vittoria dell’Inter a Firenze sarebbe stato un furto con scasso. Imbarazzante la differenza tra la mole di gioco espressa dai soldatini di Pioli rispetto alla pochezza di iniziative dell’ex Invincibile Armata di Luciano Spalletti che ha solo 6 punti in più rispetto a un anno fa e che non vince dal 5-0 sul Chievo datato 3 dicembre. Oggi - se Roma e Lazio faranno il proprio dovere - l’Inter potrebbe ritrovarsi virtualmente al quinto posto, considerato che le avversarie devono ancora recuperare i match con Sampdoria e Udinese. Una parabola discendente che non si è trasformata in voragine solo grazie alle manone sante di Samir Handanovic (due volte provvidenziale su Biraghi e Babacar), grazie alla prestazione monstre di Skriniar, alla tigna di Ranocchia, rimasto in campo fino al 30' della ripresa nonostante avvertisse dolori lancinanti al costato, e grazie a Mauro Icardi, uno che quando vede viola si scatena, considerato che il suo ruolino contro la Fiorentina, aggiornato, recita così: 10 gol in 12 partite (di cui 8 negli ultimi 4 scontri diretti). Quello di Firenze, a corredo, è stato il gol numero 99 in Serie A del capitano ma, un po’ come un campionato fa quando Maurito lasciò lo stadio con il pallone in mano per la tripletta ma sconfitto per 5-4, anche stavolta c’è stato poco da festeggiare. 

Spalletti stavolta ci ha messo il carico, dando fiducia allo spento Joao Mario. Una mossa che, di fatto, ha costretto i nerazzurri a giocare in dieci finché il portoghese è rimasto in campo. Non è dato a sapersi se la scelta sia stata anche un messaggio che l’allenatore ha voluto mandare a Suning: da oggi si giocherà un’altra partita alquanto importante per gli sviluppi della stagione e Spalletti sa bene che se la rosa non verrà puntellata il rischio è quello di veder sfumare la qualificazione in Champions. Perché è vero che l’Inter ha fatto 42 punti in 20 giornate (che sono tanti) ma è altrettanto vero che la quota per giungere tra le prime quattro si è alzata e che, di riflesso, l’Inter dovrà rimettersi a marciare a ritmi che non gli appartengono più da un mese in cui non c’è stata neanche una vittoria in campionato. La sosta arriva benedetta, per l’Inter. Perché permetterà a Spalletti di recuperare D’Ambrosio e Miranda (ieri, nel finale, si è visto pure Santon centrale...) e darà il tempo alla squadra di tornare ad allenarsi per bene, cosa mai accaduta a dicembre complici gli impegni di Coppa Italia.

(Tuttosport)

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