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TS – Inter senza ‘killer instinct’: abitudine per la Juve, per lo scudetto Conte e i suoi dovranno…

Alessandro De Felice

Il quotidiano si concentra sui problemi dei nerazzurri dopo il pari a reti inviolate contro la Roma di ieri sera a San Siro

Palla alla Juve. A sei giorni dal sorpasso in classifica, il pari a reti bianche dell'Inter offre la chance ai bianconeri di tornare in vetta. E ai nerazzurri di Conte, secondo Tuttosport, è mancata quella che è un'abitudine dalle parti della Continassa: "Ad appena novanta minuti dal sorpasso subìto, la Juve stasera all’Olimpico avrà già la palla del controbreak. Stavolta - a differenza che in passato - l’Inter ha difettato di killer instinct, forse perché, dopo il sorpasso sulla Juve, i nerazzurri hanno realmente sentito l’obbligo di vincere. Un’abitudine per la Juve, una novità a cui presto dovrà abituarsi l’Inter se vorrà fare corsa di testa fino in fondo".

In termini di prestazione, i nerazzurri non hanno deluso nonostante le numerose assenze: "Un’Inter che comunque, contro una Roma che aveva ben altra qualità a centrocampo, ha fatto una partita più che buona, soffrendo il giusto in difesa e costruendo quattro palle gol importanti, l’ultima, nella ripresa, sempre a firma Vecino su filtrante di Borja Valero: quella è stata l’unica occasione in cui sono stati più i meriti di Mirante rispetto ai demeriti dell’interista che, nell’occasione difficilmente poteva fare di più".

Le due squadre hanno sin dalle prime battute mostrato in campo l'idea dei due allenatori: "Il primo tempo è stata una partita a scacchi tra Conte e Fonseca, bravo a schermare Brozovic e a far marcare a uomo Martinez da Mancini e Lukaku da Smalling a tutto campo, per evitare le mortifere ripartenze nerazzurre. Chiarissimo l’intento dei due allenatori: Conte, avendo un titolare su tre a centrocampo, ha programmato la squadra per saltarlo regolarmente, badando quasi ossessivamente a verticalizzare sugli attaccanti, atteggiamento spesso alquanto produttivo nelle gare giocate fin qui in trasferta (vedi i gol segnati a Brescia e Torino). La Roma invece ha puntato sulla qualità grazie al moto perpetuo di Pellegrini, spesso imprendibile per gli interisti, però ha pagato l’assenza di Dzeko che, anche quando è entrato, ha mostrato di avere le gomme sgonfie perché ancora debilitato dall’influenza".