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L'Inter domina per un tempo al Camp Nou ma è il Barcellona a portare a casa il bottino pieno. "D’altronde se in squadra hai fuoriclasse come Messi e Suarez puoi anche riuscire a vincere partite in cui per un tempo vieni preso a pallate - si legge su Tuttosport - È la Champions, e i soldatini di Antonio Conte l’hanno sperimentato sulla loro pelle nella notte del Camp Nou". Un match in cui i nerazzurri hanno mostra grande personalità e ottime trame di gioco senza però riuscire a conquistare punti.
A pesare sul risultato finale alcune decisione dubbie dell'arbitro sloveno: "Sconfitta, la prima stagionale per i nerazzurri, che brucia come un’ustione. Perché, oltre a un primo tempo da urlo, agli atti resta anche il rigore non fischiato da Skomina per un’entrata di Arthur su Sensi che gli aveva scippato il pallone: la gara era ancora sullo 0-1 e forse saremmo qui a raccontare un’altra partita se l’arbitro sloveno avesse sanzionato l’intervento (assente, nell’occasione, l’apporto del Var nonostante le vibranti proteste della panchina nerazzurra)".
La 'Remuntada' degli uomini di Valverde si concretizza nella ripresa grazie ad Arturo Vidal, nel mirino di Conte e della sua Inter la scorsa estate: "La “Remuntada” blaugrana fallita da Pep Guardiola il 28 aprile 2010, ieri si è concretizzata, ironia del destino grazie all’ingresso in campo di Arturo Vidal, proprio il giocatore che Conte avrebbe voluto con sé all’Inter fino agli ultimi giorni di mercato. Dai piedi del cileno è nato il cross per l’1-1 di Suarez che, con un tiro al volo da stropicciarsi gli occhi, ha fulminato Handanovic. Bello, anzi bellissimo pure lo slalom di Messi tra i paletti nerazzurri (prima Asamoah, poi uno sfiancato Brozovic) che ha regalato prima del gong il pallone del sorpasso al Pistolero, freddo come un killer nel regalare al Barcellona la 26ª vittoria nelle ultime 29 partite giocate in casa nei gironi di Champions".
L'Inter torna a segnare al Camp Nou e disputato una prima frazione di altissimo livello: "Finale amarissimo per l’Inter che ieri, dopo il gol di Lautaro Martinez, sembrava aver esorcizzato la maledizione Camp Nou, stadio dove aveva segnato solo nel 1970 quando le reti di Boninsegna e Bertini consegnarono quella che resta l’unica vittoria nerazzurra. A fine primo tempo sembrava che la storia potesse essere riscritta, visto che l’Inter stava dominando in lungo e in largo la gara. Oltre al gol del Toro (bravissimo a sopraffare Lenglet e a bruciare sul tempo Ter Stegen), l’Inter ha infatti costruito altre quattro nitide occasioni: la prima con Barella (assist di Sanchez e salvataggio di Semedo sul tiro a botta sicura dell’azzurro), la seconda con Martinez (miracolosa la parata di Ter Stegen sul colpo di testa dell’argentino), la terza con Sensi (tiro alto al termine di un’azione partita dall’area nerazzurra), la quarta con Sanchez che, di testa, non è riuscito a centrare la porta sul cross di Sensi".
Nonostante un punto in due partite, per i nerazzurri la qualificazione resta un obiettivo raggiungibile: "L’Inter dovrà giocarsi la qualificazione con il Borussia Dortmund e, ripartendo dal primo tempo col Barça, può senz’altro farcela. Però, anche alla luce del gioco espresso dai nerazzurri al Camp Nou, quanto fa male ancora il ricordo di quell’1-1 a San Siro con lo Slavia, un autogol che segnerà la Champions dell’Inter fino all’ultima gara del girone".
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