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TS – Mancini si gioca la credibilità , Miha…il posto di lavoro. Scherzo del destino…

Dario Di Noi

Il sesto derby della stagione – compresi quello di Shenzhen, il Berlusconi e le sfide da 45’ nel Tim e nel Trofeo San Nicola di Bari – è davvero quello decisivo per il futuro di Inter e Milan. Solo con una vittoria le due squadre...

Il sesto derby della stagione - compresi quello di Shenzhen, il Berlusconi e le sfide da 45’ nel Tim e nel Trofeo San Nicola di Bari - è davvero quello decisivo per il futuro di Inter e Milan. Solo con una vittoria le due squadre possono spiccare il volo oltre la crisi. "Mancini si gioca la credibilità, Mihajlovic…il posto di lavoro": così Tuttosport presenta la sfida tra i due tecnici.

L’allenatore rossonero sa che per il Milan il derby vale doppio, perché è uno scontro diretto con vista sul terzo posto e perché, passando le giornate, diventa sempre più d’attualità la profezia di Barbara Berlusconi sulla necessità di essere sinceri con i tifosi e derubricare dagli obiettivi stagionali la parola Champions.

Detto ciò, per uno strano scherzo del destino, quello che rischia di restare con "Zero Tituli" è più Mancini, considerando il cammino in Coppa Italia del Milan. A meno di una clamorosa rimonta al ritorno in coppa, l’Inter può solo sperare di restare attaccata a Napoli e Juventus per continuare a coltivare sogni tricolori. E’ vero che lo scudetto sarebbe la ciliegina, ma lo è altrettanto il fatto che l’unica strada utile da percorrere per riuscire ad arrivare tra le prime tre pare essere proprio quella di viaggiare al ritmo di chi, ovvero Napoli e Juve, probabilmente lo scudetto lo vincerà veramente.

L’Inter degli ultimi 40 giorni è da 14° posto. Via Guarin, Mancini ha preferito un attaccante (Eder) a un centrocampista (Soriano), nel tentativo di sbilanciare a suo favore il rapporto tra gol fatti e subiti. "In linea teorica - spiega TS - Guarin andava sostituito con una mezzala, però nel mercato di gennaio non si deve pensare in prospettiva, ma guardare in primis alle esigenze di classifica. E Mancini probabilmente teme che l’Inter, qualora dovesse iniziare a staccarsi definitivamente dalle due di testa, possa implodere e mancare un obiettivo vitale - ovvero la qualificazione in Champions - per le finanze del club”.

Per Mihajlovic, l’unico innesto è stato quello di Boateng. Rubinetti chiusi per via della fase di stallo nella trattativa con Bee Taechaubol. Per questo, c’è invidia rispetto all’altra sponda di Milano, soprattutto per lui che si gioca il posto. Tuttosport racconta e chiude così: "Già perché anche in questo sono divisi il maestro (Mancini) e l’allievo (Mihajlovic): il primo è già sicuro della conferma e - anzi - è blandito pure dalla suggestione di diventare ct dopo che Antonio Conte formalizzerà l’addio dal club Italia. Mihajlovic, nonostante un regolare contratto, rischia sulla sua pelle e, benché la squadra sia con lui, dovrà fare una gran seconda parte di stagione per convincere Berlusconi (atteso a San Siro) a confermarlo. Vincere il derby sarebbe un ottimo punto di partenza per ancorarsi alla panchina rossonera".