Il pressing di Ramires su Suningè sempre più feroce: il brasiliano - anche per pressioni della famiglia - vuole lasciare Nanchino e tornare in Europae vede l’Inter, per evidenti motivi, come la metà più facilmente raggiungibile. Fabio Capello, dal canto suo, non farà barricate per trattenerlo: perché è vero che Ramires è il giocatore più forte presente in rosa, ma è altrettanto vero che l’allenatore è perfettamente consapevole del fatto che trattenere a forza (per di più in Cina...) un giocatore è il modo migliore per crearsi un problema. Un danno che diventa doppio se si considera il fatto che la partenza di Ramires libererebbe lo slot per ingaggiare un nuovo straniero che invece sbarcherebbe in Cina con tutti i buoni propositi del caso.
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Secondo TuttoSportall’Inter, parallelamente, sarebbero ben felici di dare asilo a Ramires però tutti in società sono consapevoli che la decisione fa capo esclusivamente alla famiglia Zhang che non può permettersi di indebolire la squadra della Casa Madre senza avere quanto meno un ritorno economico. Soldi che non possono arrivare dall’Inter perché il club - come arcinoto - non può operare sul mercato in assenza di cessioni. Ramires, essendo stato acquistato per 28 milioni nel gennaio del 2016, ha un ammortamento a bilancio a quota 15 (il suo legame con lo Jiangsu scadrà nel 2019) e quindi, in linea teorica, la strada preferita da Suningsarebbe quella di una cessione in Europa. Però, in questo sudoku tra sport, economia e passioni, come vivrebbero i tifosi interisti l’idea di vedere il rinforzo ideale per la squadra di Spalletti venduto per fare cassa quando potrebbe essere invece prestato ai nerazzurri? Tutti argomenti che stanno procurando dei bei mal di testa a Nanchino. Paradossalmente, l’ostacolo minore al passaggio all’ Inter è legato al maxi stipendio che viene garantito a Ramires da Suning(13 milioni). Perché, in caso di prestito, si tratterebbe di una manciata di mensilità e perché in questi anni molto ha fatto l’ Inter per alleggerire il monte ingaggi, tanto che l’argomento non sarebbe sentito come un problema in ottica rapporti con Nyon. La sensazione è che, alla fine, possa prevalere su tutto la volontà del giocatore.
(Fonte: Stefano Pasquino, TuttoSport 2/1/18)
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