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E' notizia di ieri che l'Inter starebbe per chiudere la rinegoziazione del proprio debito con Goldman Sachs. Suning, forte delle maggiori garanzie da poter offrire rispetto a Thohir, dovrebbe completare l'operazione grazie all'emissione di un bond - cifre dai 200 ai 300 milioni di euro - con l'assistenza di Goldman Sachs, principalmente per procrastinare il momento del rimborso finale, fissato ora all'1 luglio 2019 con un ultima rata di 184 milioni, come riporta TuttoSport di questa mattina. L'Inter riuscirebbe così a ridurre in maniera consistente la pressione finanziaria, spostando il termine al 2021-22.
Un po' quello che sta provando a fare anche il Milan, con difficoltà sicuramente maggiori: "Il motivo è sempre lo stesso: oltre a 123 milioni concessi da Elliott al Milan - scrive TuttoSport - ci sono 180 milioni prestati a Yonghong Li per completare l’acquisto del club. Questa è una differenza fondamentale con la situazione dell’Inter. Il finanziamento di Goldman Sachs al club nerazzurro (gestione Thohir) riguardava l’attività della società, quindi era equiparabile al doppio bond di 123 milioni di Elliott al Milan al 7.7%. Il Milan invece deve fare i conti con una porzione di debito molto consistente relativa alla proprietà, non a caso con interessi elevatissimi, pari all’11%. Per di più a una proprietà che, nel corso dei mesi, ha continuato a non offrire alcun elemento di chiarezza rispetto alla sua consistenza imprenditoriale e patrimoniale. Questo è un particolare che appesantisce la trattativa del Milan con banche e fondi. Un’eredità della cessione del club, dovuta alla decisione di Berlusconi di individuare come interlocutore Yonghong Li, una scelta che continua a influire sulla vita della società rossonera. Se l’Inter arriverà prima del Milan al rifinanziamento all’appuntamento con la rinegoziazione del debito, il motivo sarà soprattutto questo".
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