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Il momento di crisi economica di Suning si riflette su Antonio Conte e la squadra. Tuttosport rivela che ieri il presidente Steven Zhang era ad Appiano Gentile per i tamponi pre-partita insieme agli amministratori delegati Antonello e Marotta. "I tre non hanno parlato alla squadra ma tutti, all’Inter, sanno già cosa li aspetta perché la proprietà chiederà ai giocatori e all’allenatore di rinunciare a una mensilità e al bonus scudetto, questo inserito singolarmente in ogni contratto".
Il quotidiano aggiunge: "L’austerity imposta dalla proprietà (taglio del monte-ingaggi, necessità di vendere giocatori prima del 30 giugno per limitare il passivo di bilancio, mercato in autofinanziamento da luglio) ha sortito questa nuova sorpresa che ha creato moltissimo malumore all’interno di uno spogliatoio che finora sempre era andato incontro alle richieste del club per far fronte ai problemi economici creati dalla pandemia.
La scelta di aggredire gli ingaggi (che pesano 150 milioni sui conti) è motivata dal crollo dei fatturati, e ora partiranno le singole trattative così come è successo tra la fine di gennaio e l’inizio di febbraio per accettare la dilazione del pagamento degli ingaggi di novembre e dicembre, in modo da non incorrere nelle sanzioni previste dai controlli della Figc fissati al 16 febbraio. Ora si tratta di una rinuncia". Oltre a Conte, anche la dirigenza formata da Marotta, Ausilio, Oriali e Baccin ha il contratto in scadenza nel 2022: "I tagli riguarderanno anche i dirigenti, ma la cosa che più preoccupa riguarda le prospettive che può dare Suning anche a medio termine".
"Vero è che gli obiettivi saranno commisurati alle drastiche misure atte a ridimensionare il passivo (a Conte - o a chi per lui - verrà chiesto un posto tra le prime quattro e la qualificazione agli ottavi di Champions, traguardo fondamentale per le casse societarie), però, rispetto al recente passato, il malumore è diffuso a ogni livello e con esso cresce il pressing sul presidente perché sia lui a uscire allo scoperto e a spiegare pubblicamente il perché si siano resi necessari questi provvedimenti".
E l'ombra del possibile addio di Suning continua a veleggiare sull'Inter: "In questo quadro i “falchi” - che non hanno mai digerito i sette mesi di assenza dall’Italia di Zhang - temono che il presidente, compiuta la doppia missione (scudetto e tagli a ogni livello per il club) possa nuovamente salutare".
Ora serve l'accordo con uno dei due fondi americani. Poi si vedrà, anche se Suning non ha intenzione di abbassare le pretese: "Oaktree Capital che offre una soluzione doppia (acquisto del 31% delle quote e maxi-prestito per un totale di 300 milioni), Bain Capital che propone un finanziamento da 270 milioni.Finita questa spinta, chissà come pensa di proseguire Suning, che continua a valutare l’Inter un miliardo di euro e per questo ha detto no agli 800 milioni messi sul piatto da Bc Partners".
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