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Tudor: “Non mi accontento mai. Alla Lazio ci sono calciatori forti. Non potevo…”

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È cominciata oggi a tutti gli effetti l'avventura di Igor Tudor sulla panchina della Lazio. Il tecnico si presenta ai suoi nuovi tifosi
Gianni Pampinella Redattore 

È cominciata oggi a tutti gli effetti l'avventura di Igor Tudor sulla panchina della Lazio. Se l'ex allenatore di Verona e Marsiglia riuscirà a raddrizzare una stagione attualmente compromessa, solo il tempo lo potrà dire. Intanto il neo mister biancoceleste ha diretto in mattinata la sua prima sessione di allenamento, iniziata conoscendo di persona la squadra; alle 17 si terrà il secondo allenamento, e anche domani verrà ripetuta la doppia sessione.

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Tudor, parlando ai microfoni di Lazio Syle Channel, appare felice della sua nuova esperienza. "La Lazio è un club prestigioso, uno di quelli che chi fa questo mestiere vorrebbe allenare. E' una squadra con calciatori forti e una tifoseria speciale. Non potevo non accettare di far parte di questo club e di questa città, che sono un'unica cosa". Il suo primo giorno di lavoro a Formello gli ha lasciato buone sensazioni ("Le strutture sono belle e si può lavorare bene. C'è serietà e organizzazione giusta"), adesso sta a lui metterci del suo nelle nove giornate di campionato rimaste, più il doppio confronto in Coppa Italia con la Juve: "Bisogna mettersi a lavorare con intelligenza e nel modo giusto", spiega.


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Per passare dal tipo di calcio praticato da Sarri a quello del croato ci vorrà "un po' di adattamento e di tempo. Tocca a me trasmettere al più presto le idee che ho in testa, ma ci riusciremo in fretta. Questo è un gruppo sano, di gente che lavora e si applica". Nella Capitale, Tudor ritrova due giocatori che conosce bene: il primo è Casale, dai tempi del Verona ("è un ragazzo d'oro, un giocatore forte che sarà sicuramente utile"), il secondo è Guendouzi, avuto a Marsiglia ("un vincente, con una mentalità pazzesca che serve in piazze esigenti").

La Lazio del futuro lavorerà bene sull'attacco senza rinunciare alla fase difensiva: "Io non rinuncio a niente come allenatore - promette Tudor - Nella mia squadra voglio vedere tutto: fase offensiva, difensiva, transizioni, grinta, corsa, qualità di gioco, possesso, corsa nello spazio". Il calcio moderno chiede di attaccare con tanti uomini e di non essere noiosi, e lui proverà a fare tutto questo: "Sono uno che non si accontenta mai. C'è sempre da spingere e da migliorare".

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