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Turrini: “Rizzoli forte con i deboli, debole con i forti. Le squalifiche inflitte sono…”

Il commento di Turrini ai fatti di Juventus-Inter

Sabine Bertagna

Leo Turrini, giornalista sportivo e tifoso dell'Inter, ha commentato sulle pagine di QS le polemiche legate a Juventus-Inter: "«RIGORE essere quando arbitro fischia». Lo diceva il compianto Boskov e figuriamoci se un interista non si dichiara istintivamente d’accordo. Sin dai tempi del fallo su Ronaldo, roba del 1998. Venti anni dopo o quasi, grosso modo sempre in quell’area (di rigore non dato, eh) stiamo. Anzi, suscita meraviglia il ricordo di un remoto penalty fischiato a favore dei nerazzurri dentro lo Juventus Stadium. Incredibile ma vero. Era il 2012. Indovinate chi vinse quella volta. Del resto, il tempo sa essere galantuomo. Nessuno meglio degli interisti ne è consapevole, per fortuna. Eppure, vorrei parlar chiaro. A scanso di equivoci, gli interisti sani di mente non discutono gli enormi meriti della Madama. Sei scudetti di seguito non si vincono per caso."

Parità di trattamento?"Ma insomma: onestamente l’altra sera a Torino ha vinto la squadra più forte, ancora per un po’ e ancora di poco, quasi niente. E’ stata una partita equilibrata, decisa da un colpo balistico di Cuadrado. E fin qui ci siamo. Dopo di che, io ho una sincera ammirazione per il signor Rizzoli. E’ un emiliano educato, non ha i tratti spregiudicati di un Collina, eccetera eccetera. Ma non è mai bello, come ha notato Lo Bello junior, quando un arbitro somiglia al Don Abbondio del Manzoni. Forte coi deboli, debole coi forti. Le proteste juventino anti Rizzoli in un derby della Mole non ebbero conseguenze, se non sul web. Le squalifiche inflitte a Perisic e a Icardi sono invece la testimonianza di un diverso modo di sentire. Se viene meno un identico metro di giudizio, la credibilità di chi fischia perde colpi. C’è poco da fare. Non si pretende l’infallibilità, ci mancherebbe. Ma almeno la parità di trattamento. Comunque, per Perisic e Icardi ci sono anche le buone notizie. Giusto ieri Rizzoli ha fatto sapere di non candidarsi per il mondiale del 2018. Croazia e Argentina respirano. L’Inter di Pioli invece no."

(QS)

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