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Tra i molti aspetti positivi che ha portato Pioli all'Inter, c'è stato sicuramente il lavoro fatto sulla psiche dei giocatori, soprattutto quelli meno utilizzati, cosa che, ad esempio non era stato in grado di fare De Boer. Come rivelato da qualche nerazzurro, c'era perfino chi non partecipava più nemmeno alle vittorie. Ora accade l'esatto contrario. Peraltro, nonostante Pioli abbia ormai individuato una squadra base, esattamente come aveva fatto pure de Boer. Adesso, invece, si vede e si sente la "riserva" Eder caricare i compagni prima del fischio d'inizio a Palermo. E lo stesso brasiliano è uno degli elementi che, alzandosi dalla panchina, è sempre entrato in campo con l'atteggiamento giusto, ovvero con la voglia e la carica per mettere qualcosa nella partita.
Significa che Pioli è riuscito a entrare nella testa di tutti, facendo scattare quel famoso interruttore che permette di dare il proprio contributo sia che si cominci la partita dal 1', sia che si entri in corsa e sia che si resti a guardare. Un altro esempio lo offre l'alternanza tra Joao Mario e Banega. Pioli ne sceglie uno per la trequarti (quasi sempre il portoghese in casa e l'argentino nella ripresa) e poi, regolarmente, lo cambia con l'altro nella ripresa e chi subentra, quasi sempre, riesce a dare qualcosa in più. E' vero, magari sarebbe stato meglio invertire le scelte, anche se poi la controprova non esiste. Resta il fatto, però, che nessuno dei due si sente condizionato dalla concorrenza, anzi sembra uno stimolo in più.
(Corriere dello Sport)
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