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UEFA: basta Superlega o niente Champions. Juve, Barça e Real davanti a un bivio

Gianni Pampinella

C'è grande attesa per la sentenza della Corte Ue sulla Superlega

C'è grande attesa per la sentenza della Corte Ue sulla Superlega. Come sottolinea la Gazzetta dello Sport, tutto può succedere, ma il parere dell’Avvocato generale sembra sbarrare qualsiasi strada ai sogni proibiti di Real Madrid, Barcellona e Juventus che rischiano di restare fuori dal calcio. "Quel giorno potrebbe essere il caos: per questo l’Uefa spera che qualcosa succeda prima, per “recuperare” almeno la Juve. Altrimenti sarà pugno di ferro. È un momento di crisi per i tre club ribelli. La Juve a meno 15 in campionato e in attesa di processi. Il Barcellona accusato, in sintesi, di corrompere gli arbitri. E il Real Madrid che, per questo, ha interrotto i rapporti con i catalani".

"Ma la situazione della Juve è diversa: la nuova presidenza aveva illuso l’Uefa di una svolta. Invece, niente. Quando Agnelli ha fatto l’intervista al “Telegraph”, insistendo con la Superlega, è squillato il telefono di Nyon. Una telefonata privata della Juve per dissociarsi da quelle parole. Ma alla replica Uefa – «la vostra presa di distanza è pubblica?» - non è mai seguita risposta. Un silenzio rumorosissimo. Per Nyon un segno di continuità totale con la gestione Agnelli. Con tutte le conseguenze del caso".

"La sentenza Ue è attesa a giugno. Un “no” della Corte obbligherà i ribelli. L’Avvocato generale Athanasios Rantos ha riconosciuto la possibilità di farsi una Superlega che però sarebbe incompatibile con la Champions League. Insomma: o fai l’una o l’altra. Juve, Real Madrid e Barcellona sarebbero probabilmente fuori dalla prossima edizione. Una tragedia per i bilanci dei club, un problema per la Champions, privata di tre club storici. Florentino è il promotore e non intende cedere. Il Barça va a ruota per i suoi conti da fallimento. La “nuova” Juve è a un bivio, perché Superlega e processi sono collegati a filo doppio".

"Il problema per la Juventus è che le porte delle coppe rischiano di essere chiuse anche per stipendi e plusvalenze. L’Uefa indaga in parallelo con Figc e procura di Torino. Ha il potere di non ammettere nelle coppe un club per “antisportività” a prescindere dalle condanne. Inoltre, se le cifre del bilancio fossero false, salterebbe l’accordo sul Fairplay. Meglio non nascondersi una cosa: la sentenza Uefa sarà anche “politica”. Champions League out per una Juve ribelle, più comprensione per una Juve rientrata nel sistema. La Juve lo sa. E Nyon non accetterà pentimenti di comodo successivi alla sentenza".

(Gazzetta dello Sport)