LEGGI ANCHE
Per questo Gravina, parlando in Commissione Cultura, ha spiegato come la lettera "ci inviti a fare pressione sull'autorità di governo, affinché si torni indietro su questo provvedimento che viola l'autonomia dello sport". Per il momento non si parla di possibili sanzioni all'Italia (non essendoci ancora la conversione in legge), ma vengono richiamati diversi articoli degli statuti Uefa e Fifa che non si sposerebbero con l'istituzione di questa commissione. Gravina, invece, nel suo intervento alla Camera ha puntato il dito su un altro tema che in Via Allegri ritengono sia di primaria importanza: ovvero il carattere d'urgenza adottato dal Governo per discutere il dl sport nel Consiglio dei Ministri dello scorso fine maggio. "Non intravediamo questi requisiti visto che la Covisoc non segue il quadriennio olimpico e le iscrizioni ai prossimi campionati sono state già fatte", ha sottolineato Gravina che ha poi posto l'accento sul lavoro svolto fin qui dalla Covisoc. "Ha funzionato brillantemente - ha detto il capo del calcio italiano -. Inoltre le norme federali sono più stringenti di quelle della Commissione". Non ha tralasciato nemmeno l'aspetto economico, costando la Covisoc 400mila euro alla Federazione, mentre la Commissione ne costebbe 1.9 milioni di euro, ai quali aggiungere gli 1.6 a carico dei club. Insomma, lo scontro tra calcio e politica sembra solo all'inizio.
© RIPRODUZIONE RISERVATA