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Clamorosa minaccia Uefa: “Italiane fuori dalle coppe per emendamento Mulè”. Ma testo ok a ore

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Se non dovesse essere riformulato il testo, che andrà in commissione per il voto, l’Uefa aprirà la procedura di infrazione
Alessandro De Felice Redattore 

 “Se il testo resta così, dovremo escludere le squadre italiane dalle coppe europee”. È questo il messaggio del presidente della UEFA, Aleksander Ceferin, al Ministro dello Sport Abodi.

Come riferisce La Repubblica, nel corso della sfida degli ottavi di Euro 2024, i due hanno avuto un colloquio.

L’Italia rischia di vedere le proprie squadre escluse dalle coppe a causa dell’emendamento Mulè al decreto Sport e istruzione, che prevede l’autonomia delle leghe dalla Federcalcio: il testo punta a dare piena autonomia statutaria, regolamentare, organizzativa e gestionale alle leghe, il diritto per la Serie A di avere parere vincolante sulle delibere della Figc che la riguardano e la possibilità di ricorrere contro la giustizia sportiva direttamente al Tar del Lazio. In pratica, smantella l’autonomia della Figc.


Clamorosa minaccia Uefa: “Italiane fuori dalle coppe per emendamento Mulè”. Ma testo ok a ore- immagine 2

A rischio c’è una procedura di infrazione. Il quotidiano aggiunge:

Abodi con il numero uno della Uefa si è impegnato a garantire che quel testo sarebbe scomparso: “Non esiste più”, gli ha detto di persona ormai oltre una settimana fa. Ma martedì 9 luglio, l’emendamento andrà in approvazione in commissione. Il governo assicura che quello che sarà presentato avrà subito una “profonda riformulazione”. Per la Uefa, non possono restare in senso assoluto il ricorso esterno alla giustizia sportiva. Né il parere vincolante della Serie A sulle delibere Figc.

Lega Serie A

Un preoccupazione tra i club di Serie A respirata anche in occasione dell’ultimo consiglio di Lega.

Il rischio è di aprire una frattura significativa tra i club italiani e la UEFA, proprio mentre dovrebbero lavorare congiuntamente all’Europeo 2032.

“L’emendamento è stato fortemente voluto da Lotito e condiviso (anche pubblicamente) dal presidente della Lega Serie A Casini, ma mai avallato dai club di Serie A, a cui nessuno ha avuto il buonsenso di mostrarlo prima di portarlo in commissione”.

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