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UEFA, approvate nuove regole Fair Play: le novità. Ceferin: “Tre i valori”
Il comitato esecutivo della UEFA ha approvato nuove "norme di sostenibilità" per sostituire il precedente sistema di fair play finanziario. Lo ha dichiarato giovedì il presidente Aleksander Ceferin in conferenza stampa.
Si tratta della prima "grande riforma alla normativa finanziaria dalla sua introduzione nel 2010", ovvero dal fair play finanziario voluto dall'allora presidente Michel Platini.
La Uefa sottolinea che "la più grande innovazione nel nuovo regolamento sarà l'introduzione di una norma che regolarizza i costi di gestione della squadra, al fine di portare un migliore controllo delle spese in relazione ai salari dei giocatori e ai costi per i trasferimenti. La normativa limita la spesa per gli stipendi, per i trasferimenti e per le commissioni degli agenti al 70% delle entrate del club. Le valutazioni saranno eseguite su base tempestiva e le violazioni comporteranno sanzioni finanziarie predefinite e misure sportive". Il nuovo regolamento entrerà in vigore nel giugno 2022 ed entrerà gradualmente a pieno regime in tre anni, dando così ai club il tempo necessario per adeguarsi.
Una nuova "regola sui costi della squadra" limiterà la spesa degli stipendi, trasferimenti e commissioni degli agenti al 70% delle entrate di un club. La cifra di riferimento sarà raggiunta dopo un cambiamento graduale di tre anni. I regolamenti, come ha spiegato lo stesso presidente entreranno in vigore dal giugno prossimo.
«Sono molto contento. Abbiamo ottenuto il sostegno delle vare leghe, dei club e dei membri del comitato esecutivo. Il primo Fair Play è entrato in vigore nel 2010 e da allora l'industria del calcio è cambiata molto. Dopo centinaia di incontri siamo arrivati a questo regolamento che è governato da tre valori: solvibilità, stabilità e controllo dei costi», ha spiegato il numero uno del calcio europeo.
«Queste norme - ha spiegato il presidente Uefa - ci aiuteranno a proteggere e preparare il calcio a qualsiasi potenziale shock futuro, incoraggiando al contempo a fare investimenti razionali e a costruire un futuro più sostenibile per l'intero comparto calcistico".
L'obiettivo principale dei nuovi regolamenti è quello di raggiungere la sostenibilità finanziaria attraverso tre pilastri chiave: solvibilità, stabilità e controllo dei costi. Per quanto riguarda la solvibilità "la nuova regola riguardo le posizioni debitorie scadute (verso club, dipendenti, autorità sociali/fiscali e la Uefa) assicurerà una tutela migliore dei creditori. I controlli saranno eseguiti ogni trimestre e ci sarà meno tolleranza verso i morosi. I nuovi requisiti sui ricavi sono un'evoluzione degli attuali requisiti di pareggio di bilancio e porteranno una maggiore capacità alle finanze dei club. Per facilitare i club ad applicare tale normativa, il calcolo dei guadagni sarà simile al calcolo del risultato di pareggio di bilancio. Mentre lo scarto accettabile è aumentato da 30 milioni di euro in tre anni a 60 milioni di euro in tre anni, i requisiti per garantire il valore equo delle transazioni, per migliorare il bilancio dei club e per ridurre i debiti sono stati notevolmente rafforzati", si legge nella nota UEFA.
Altri dettagli sul nuovo fair play finanziario: il patrimonio netto dei club deve essere positivo al 31 dicembre della stagione precedente o essere migliorato del 10% rispetto al 31 dicembre dell'anno precedente. La sostenibilità dei club (ex Fair Play) sarà stabilita dalla Football Earnings Rule. Si calcola sulla differenza tra Reddito Rilevante e Spese Rilevanti e deve essere positiva (ha un margine di cinque mln di euro) per il periodo di monitoraggio di tre stagioni.
Viene aggiunto un concetto importante per monitorare i club-Stato: entrate e spese devono essere adeguate a un valore reale e non gonfiate per sistemare i conti. Cioè, tutte le operazioni saranno valutate al valore di mercato. I proventi contabilizzati al di sopra del valore di mercato saranno considerati apporti in conto capitale per l'eccedenza rispetto al valore di mercato.
(Fonte: agenzie)
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