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Ulivieri: “Ripartenza solo di A e B? E’ una possibilità, c’è la voglia. Lo scivolone di Rezza…”

Matteo Pifferi

Le parole del presidente dell'AssoAllenatori a Sportitalia

Il presidente dell'Associazione Italiana Allenatori Renzo Ulivieri ha parlato così a Sportitalia della possibilità di ripartire:

"Scivolone di Rezza? Probabilmente, la prenderei come una battuta uscita male. Si può ripartire? C'è la volontà e la voglia, se ci sono le condizioni non spetta a noi dirlo. Le condizioni devono essere di massima sicurezza e per tutti gli addetti alla realizzazione dell'evento, su questo non si può scherzare. La Federazione la pensa così, c'è la volontà di finire il campionato e di determinare la classifica, prolungando anche la stagione. Però non si conosce lo sviluppo dell'epidemia, ogni giorno ci sono situazioni nuove ed è difficile fare previsioni".

PRESIDENTI - "Bisogna fare un distinguo: in Serie A si guadagna bene, ma ci sono anche staff o altri che lavorano nelle giovanili e guadagnano da vivere. Queste persone vanno tutelate, è quello che abbiamo detto come Associazione ed è quello che proveremo a farlo".

D'ACCORDO CON TOMMASI? - "Noi abbiamo interessi diversi, ci sono categorie di allenatori che sono sotto il minimo. E parlo di minimo sotto il punto di vista di lavoratori normali, noi abbiamo fasce deboli da tutelare".

RIPRESA SOLO A E B MENTRE C E D NO? - "Con la Lega di C abbiamo fatto un percorso in comune con l'Associazione calciatori perché gli stipendi di allenatori e giocatori si equivalgono. Noi parliamo di un indirizzo da dare in questo tipo di rapporto. C'è la possibilità sì, può darsi che la A e la B ce la facciano. Abbiamo problemi di sicurezza e anche degli impianti. Ci saranno impegni economici che dovranno essere sostenute e non è detto che alcune squadre di C non ce la facciano. Mi sembra però problematico se partisse la Serie A e la Serie B e non la C".

CAMPIONATO FALSATO? - "Non sarà falsato, ma modificato. Ci sarà chi saprà riorganizzare meglio la ripresa, non solo dal punto di vista tecnico e atletico ma anche psicologico. La Serie C è un problema".