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La partecipazione alla manovra
—"Viste le zone di campo differenti in cui sono soliti portare palla, anche le conseguenze delle loro conduzioni sono diverse. Calafiori aiuta la squadra ad assestarsi nella metà campo avversaria, permette ai compagni di occupare zone sensibili attirando uomini fuori posizione e poi scarica su chi deve incaricarsi di rifinire: sul trequartista alle spalle dei mediani – come è successo di frequente con Pellegrini contro la Francia – oppure verso l’esterno destro con un cambio gioco. Insomma, Calafiori partecipa alla manovra, la condiziona, mette i compagni nelle condizioni di rifinire ma non è lui a creare direttamente il pericolo. Bastoni, invece, se possibile diventa lui stesso rifinitore, i vantaggi delle sue conduzioni sono più diretti: sarà anche per il carattere dell’Inter, che attraverso la costruzione cerca di stanare gli avversari per ricavarsi spazi in cui correre e non dover attaccare troppo posizionalmente". E qui veniamo al pezzo forte di Bastoni: "Il sistema di rotazioni costruito da Inzaghi permette a Bastoni, oltrepassata la metà campo, di cercare in diagonale le punte oppure, giunto a ridosso dell’ultimo terzo di campo, di pennellare palloni direttamente sulla testa dei compagni. I traversoni sono il pezzo forte del suo repertorio, dotato della capacità, tanto rara quanto preziosa, di rendersi pericoloso crossando dalla trequarti, una posizione dalla quale, di solito, per le difese è facile leggere le traiettorie. Invece il difensore dell’Inter riesce a disegnare cross estremamente ricurvi, quasi “alla Beckham”, senza doversi avvicinare a fondo campo: un tipo di esecuzione in cui, probabilmente, lui e Alexander-Arnold sono i migliori al mondo. La qualità nei traversoni di Bastoni sembra una dote innata, di cui Inzaghi si avvale appena può: nella graduatoria dei cross dello scorso anno l’interista era il primo tra i difensori centrali con almeno 1200’, ne eseguiva con successo 0,85 ogni 90’. Calafiori, invece, era molto meno sollecitato e crossava con successo solo 0,14 volte ogni 90’". Se Bastoni è l'arma giusta per fornire cross e innescare i compagni, Calafiori è un difensore che può giocare da mediano. Dei centrocampisti non solo ha la tecnica ma anche il modo di pensare.
Perché la Gazzetta ha scritto che Bastoni ha fatto il Calafiori
—Ultimo Uomo ipotizza: "L’impostazione col centrale che saliva deve aver convinto Spalletti così tanto da riproporla anche senza Calafiori. Contro Israele infatti, vista l’assenza per infortunio del nuovo giocatore dell’Arsenal, da centrale di sinistra della difesa a tre ha giocato Bastoni ed è stato proprio lui a doversi alzare a centrocampo, anche se non con la stessa frequenza di Calafiori. Insomma, forse non era quello che voleva dire la pagella della Gazzetta, ma in un certo senso Bastoni ha fatto il Calafiori". E conclude: "Bastoni e Calafiori potranno essere decisivi in egual misura, ognuno con sfumature diverse: per dirla con una metafora, Calafiori ha lo spirito del centrocampista che gestisce il gioco, Bastoni quello del rifinitore, del numero dieci che illumina la rifinitura con la palla decisiva. Potrà sembrare strano, ma non in un calcio come quello italiano che pare aver concentrato più tecnica tra i piedi dei difensori che tra quelli di trequartisti e attaccanti".
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