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Corsera – Ultras, nel mirino anche Torino: progetto abbandonato, c’era già la ‘ndrangheta

Gianni Pampinella Redattore 

"Dell’argomento, Caminiti aveva parlato con Gherardo Zaccagni, cui faceva capo la gestione di diversi parcheggi in giro per l’Italia, compresi alcuni nei dintorni dello stadio Meazza. «Il pomeriggio del 16 ottobre 2020 — scrivono i pubblici ministeri Sara Ombra e Paolo Storari nella richiesta di custodia cautelare — Caminiti si recava a Torino insieme a Zaccagni. Giunti nel capoluogo piemontese, tra i vari argomenti trattati, discutevano della presenza delle famiglie di ‘ndrangheta lì operative e Caminiti indicava quale ‘ndrina egemone, quella dei Belfiore». Si torna a parlare del business dei parcheggi in una telefonata del 7 gennaio 2021, nella quale si «faceva cenno anche allo stadio di Torino». Morale: «Caminiti rappresentava che non era facile assicurarsi la gestione dei parcheggi dello stadio piemontese, poiché già “nelle mani” della famiglia calabrese dei Belfiore, originaria di Gioiosa Jonica (Reggio Calabri)». Su questo, Calabrò era stato chiaro: «Tu hai capito quello che ti...Torino va bene... però magari se ci sono gli altri che mangiano...non puoi tirargli via il mangiare dalla bocca».

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