I giudici ricordano che Iovino, picchiato il 22 aprile dopo una rissa in una discoteca milanese con Fedez e altri, subì anche "gravi minacce" dal gruppo che lo aggredì, tra cui Rosiello, "attivo protagonista del pestaggio". E pure, stando alle indagini, lo stesso rapper.
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Ultras, i giudici: “Intimidazioni e pressioni della Curva Sud sul Milan. Il caso Fedez-Iovino…”
"Devi chiedere scusa - gli dissero - noi torniamo e ti ficchiamo una pallottola in testa".
Sempre nel provvedimento si legge che Lucci dopo quell'episodio avrebbe "censurato", scrive il collegio Savoia-Ambrosino-Nosenzo, "a posteriori, la relativa affidabilità di Rosiello, che nell'occasione non si era comportato in modo 'freddo'".
I giudici mettono l'episodio ai danni di Iovino tra la serie di "condotte illecite di natura violenta" del gruppo della Sud rossonera, capeggiato da Lucci, con una "escalation criminosa davvero allarmante". Il tutto in un "clima generalizzato di omertà, quale dato costante dell'indagine - si legge ancora - in quanto coloro i quali avevano subito atti violenti o intimidazioni, spesso non hanno denunciato o, comunque, hanno reso dichiarazioni ampiamente reticenti per timore di ritorsioni". Lo stesso Iovino non ha mai denunciato.
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