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Sondaggio GdS: i giovani stanno con gli ultras. “Collusioni marginali e serve dialogo”

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La rosea ha commissionato a SWG un sondaggio dopo quanto accaduto a Milano con i direttivi delle Curve di Inter e Milan azzerati dagli arresti
Eva A. Provenzano Caporedattore 

La Gazzetta dello Sport ha commissionato a SWG di effettuare un sondaggio sugli ultrasdopo quanto successo con gli arresti che hanno azzerato i vertici delle Curve di Inter e Milan. "Le domande sono state rivolte a 573 italiani appassionati di calcio che fanno parte del campione standard di partenza di 800 persone maggiorenni, scelte in modo da rappresentare il Paese per età, genere, provenienza geografica, titolo di studio e orientamento politico. Il sondaggio è stato svolto tra il 2 e il 4 ottobre, con gli arresti di Milano appena avvenuti. Eppure neanche quella che potremmo definire «l’onda emotiva» dei fatti di cronaca ha spinto i tifosi più accesi a mostrarsi critici con la frangia organizzata del tifo, il cui fascino come dicevamo sembra colpire ancora in modo importante i sostenitori più giovani", scrive la rosea nella premessa sui risultati del sondaggio.

"I giovani Sul binomio ultras-violenza, il 33% degli intervistati trova ingiusto che l’intera categoria venga considerata pericolosa, visto che «quegli episodi riguardano poche mele marce». Percentuale che sale al 40% tra i tifosi accesi e al 51% nella fascia 18-34 anni, segno evidente di quanto le nuove generazioni ammirino la categoria. Per il 42% sempre dei più giovani, gli ultras sono infatti «gli ultimi garanti dell’interesse dei tifosi e della storia dei club nel calcio-business di oggi», al 46% «suscitano un certo senso di appartenenza e mi fanno sentire parte di qualcosa di più grande» e addirittura per il 42% «svolgono un importante ruolo sociale che va ben oltre il semplice tifo da stadio»", si legge nell'analisi pubblicata dal giornale sportivo.


Nell'84% dei casi i tifosi intervistati ammettono la promiscuità degli ambienti ultras con gli estremismi politici (84%) e la criminalità organizzata (81%) viene sottolineata da tutti, ma in quasi la metà dei casi vengono definite connessioni marginali. Domande sono state rivolte anche su come si dovrebbero comportare i club. Nel 31% dei casi le persone parlano di distacco totale e isolamento mentre il 24% delle persone intervistate ha risposto che si può avere con i tifosi 'un rapporto istituzionale attivo, senza reale coinvolgimento'. Il 40% degli intervistati ha scelto come opzione: 'dialogo e ascolto, ma limitando la loro ingerenza nelle decisioni a situazioni eccezionali' mentre solo il 5% è favorevole a 'collaborazione e coinvolgimento' degli ultras da parte dei club e nella maggior parte dei casi chi dà questa risposta ha un'età compresa tra i 18 e i 24 anni (52%) o è tra i sostenitori più caldi (55%).

Per il 64% degli intervistati gli ultras devono essere ascoltati per quanto riguarda la difesa della storia e della tradizione del club, coreografie comprese. Ma per il 42% di loro è legittimo che i tifosi avanzino richieste quanto a biglietti, comunicazione (41%) e addirittura, per il 37% degli intervistati gli ultras dovrebbero essere sentiti sul calciomercato, anche in questo caso sono i giovani a considerare valida questa risposta.

(Fonte: GdS)

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