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Una svolta epocale: ecco tappa per tappa come è cambiata la storia dell’Inter

Eva A. Provenzano

Sembrava solo una voce. Forse semplicemente lo era. Poi Massimo Moratti ha cominciato davvero a prendere in considerazione l’idea di cedere l’Inter. E da lì si è arrivati, tappa dopo tappa, ad oggi, alla firma su documenti ai quali si è...

Sembrava solo una voce. Forse semplicemente lo era. Poi Massimo Moratti ha cominciato davvero a prendere in considerazione l’idea di cedere l’Inter. E da lì si è arrivati, tappa dopo tappa, ad oggi, alla firma su documenti ai quali si è lavorato per cinque mesi, sono i documenti che lasciano la squadra nerazzurra nelle mani di Erick Thohir e dei suoi soci e all’attuale proprietario una quota di minoranza. Ecco, giornata dopo giornata, come si è arrivati alla vendita del club nerazzurro.

21 MAGGIO – I cronisti, sotto la sede dell’Inter per conoscere il futuro di Stramaccioni, scoprono che negli uffici di Moratti sono passati gli emissari di un gruppo asiatico interessato alla società nerazzurra.

28 MAGGIO – Si vocifera di un incontro tra Moratti e Thohir per la prima volta: i due si sarebbero visti – dicono – nella villa del presidente, ad Imbersago.

3 GIUGNO – Si comincia a parlare anche di cifre e percentuali. Si parla di un’offerta di 260 mln per l’80% delle quote della società interista. E si parla anche di un piano B con le quote che potrebbero essere cedute un po’ alla volta, a partire dal 30-40%. Intanto l’indonesiano twitta: “Devo imparare l’italiano”.

14 GIUGNO – Il presidente Moratti ammette per la prima volta di avere contatti con Thohir: "Ne parleremo e qualsiasi cosa sarà fatta, sarà fatta solo per il bene dell’Inter", assicura.

25 GIUGNO – Il presidente spiega: “So solo che Thohir è una persona per bene, viene da una famiglia di industriali importanti. Vediamo se ci intendiamo noi due, poi possiamo anche parlarne”.

14 LUGLIO – L’Inter è a Pinzolo per il ritiro. Arriva Moratti e i tifosi urlano dalle tribune: “C’è un solo presidente”. Lui si avvicina a loro, li saluta, firma autografi e si mette in posa per le foto. Tutti pensano che ci stia ripensando.

19 LUGLIO – La trattativa però va avanti. Ancora voci sulle quote, si parla del 75%, c'è chi parla del 60%, si aggiunge anche che il nuovo dirigente che avrà in mano l’Inter, voluto da Thohir, potrebbe essere Leonardo.

25 LUGLIO – Thohir è a Milano. Incontra Moratti a pranzo (con suo figlio) che esce dall’incontro molto teso: “Emerso qualcosa da questo summit? No, anzi”, dice ai cronisti sotto la Saras e sembra si sia rotto qualcosa. Suo figlio, Angelomario, nel primo pomeriggio rientra all’Hotel Armani per riparlare con il magnate asiatico, ma esce e scappa via senza rilasciare alcuna dichiarazione. E nell'ambiente milanese parla di nuovo di altre percentuali: 55% a Thohir e il resto alla famiglia proprietaria dell’Inter.

26 LUGLIO – Thohir, assediato da due giorni, prima incontra due giornalisti al bar dell’Armani Hotel e dice loro che le trattative stanno proseguendo ma che tutto sarà fatto con cautela e rispetto nei confronti della famiglia Moratti. Nel pomeriggio, dopo un giro all’Inter store e tante magliette nerazzurre acquistate, l’imprenditore indonesiano (dopo aver offerto da bere a giornalisti e fotografi) appare sul marciapiede di fronte all’albergo e dice: “Rispetto la famiglia Moratti per tutto quello che ha fatto per l’Inter. Sono qui per parlare con loro. Adesso ripartirò, ma sono file fiducioso”.

27 LUGLIO – Alle nove del mattino Thohir riparte per tornare a casa: “Ci vediamo presto”, dice prima di salire in macchina.

Intanto le voci si inseguono e le trattative proseguono. Le portano avanti i legali di Moratti e Thohir: si parla di un limite di tempo fissato per la fine di luglio, ma quando arriva il 31 non ci sono firme o annunci ufficiali. A metà agosto si pensa che la volta buona sarà nei giorni prima dell’inizio del campionato che comincia il 24 agosto. Si continua a trattare e a mettere a punto i dettagli: Moratti frena soprattutto per le clausole legate alla gestione delle cariche e intanto arriva la fine di agosto e l'ufficialità sembra ancora lontana.

19 SETTEMBRE – A Parigi – dicono – Moratti e Thohir hanno trovato il loro accordo. Tutto è successo nella sede della Lazard, Moratti, appena tornato dalla capitale francese, trova i giornalisti sotto casa e spiega che è stato un incontro positivo, che ha conosciuto i soci che potrebbero avere l’Inter e che però ci sono ancora dei dettagli da sistemare.

21 SETTEMBRE – Si viene a sapere che l’assemblea dei soci è fissata per il 28 ottobre. A quattro mesi esatti dalla chiusura del bilancio di giugno. Moratti deve coprire il debito e risanare la società. E l’assemblea ci sarà a prescindere dalla presenza o meno di Thohir: “Se ci sarà? Non ne abbiamo parlato”. Si pensa che il 9 ottobre (perché possano passare i venti giorni utili per il closing) arriveranno le firme.

9 OTTOBRE – Le firme non ci sono. Ma la trattativa è agli sgoccioli: si lavora sulle traduzioni, i documenti sono quasi pronti.

10 OTTOBRE – Dall’indonesia arrivano le parole di Thohir: “E’ una buona trattativa, tutto procede come previsto. Mancano alcuni dettagli, i legali stanno lavorando su tutto, anche su punti e virgole. Se Moratti resterà presidente? Ne parleremo in Cda”.

Nei giorni che seguono ogni momento è quello buono per le firme e per l'annuncio. Sono arrivati ieri, tramite fax, e subito dopo tramite le parole di Moratti che un po’ commosso ammette: “E’ tutto fatto”.

Il 15 ottobre 2013 è nata una nuova Inter.