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Uva: “San Siro monumento ma Inter e Milan devono avere il loro stadio”

Alessandro De Felice Redattore 
Il dirigente Uefa con delega alla Sostenibilità ha parlato della questione San Siro e della situazione stadi in Italia

A Mantova, fino a domenica 15 settembre è in corso il Festival del libro e della Cultura Sportiva, promosso dal Coni Lombardia in accordo con la Provincia di Mantova. Michele Uva, dirigente Uefa con delega alla Sostenibilità, ha parlato proprio del tema legato al calcio e alla sostenibilità.

Tra i temi trattati anche la questione San Siro e l’idea di abbattere e ricostruire il Meazza a San Siro:

“Gli inglesi hanno abbattuto Wembley, i brasiliani il Maracanà ed erano del templi del calcio... alla fine ci si innamora di questi impianti, ma non dobbiamo pensare che siano immutabili. San Siro è bellissimo, è un monumento, però le due squadre milanesi, per il ruolo e per la storia che hanno, devono poter avere ciascuna la propria casa, bella e moderna, che produca risorse, cosa che in questo momento San Siro per la sua stessa struttura non è in grado di fare”.

Uva ha proseguito spiegando la questione stadi in Italia e cosa serve dopo l’assegnazione di Euro 2032 all’Italia, insieme alla Turchia:

“Servono cinque stadi a norma per Euro 2032 con progetti approvati e finanziati: in questo momento ce n'è solo uno già pronto, ed è lo Stadium a Torino. L'Olimpico ha bisogno di pochi ritocchi, per San Siro come abbiamo detto la situazione è più complicata. Purtroppo è già passato un anno dall'assegnazione e di passi avanti non ne sono stati fatti. E comunque non servono solo cinque stadi, perché se tralasci tutto il resto si crea un gap strutturale ancora più grande: servirebbero finanziamenti anche su realtà più medio-piccole e una politica nazionale sull'impiantistica più lungimirante. Per rendere l'idea, in Turchia sono stati costruiti negli ultimi anni 13 stadi nuovi, dunque non solo quelli che co-ospiteranno l’Europeo".