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La bellezza del duello fra questa Juventus e l’Inter non sarà, forse, una questione estetica come capita nei campionati più ricchi del nostro, ma ha qualcosa di vibrante e adrenalinico e ci terrà sul filo anche nel girone di ritorno, polemiche arbitrali comprese nel prezzo. Non esattamente un elemento sano della dieta del calciofilo italiano, ma - cerchiamo di essere sinceri - è da mezzo secolo che funziona così: siamo il Paese in cui si celebrano gli anniversari dei presunti torti subiti con maggiore dedizione giornalistica di quanto si rievochino i grandi campioni del passato, possiamo sottrarci, all’improvviso, dall’analisi occhiuta delle moviole? Anzi, c’è un aspetto quasi comico, nelle ultime settimane: l’inversione dei ruoli fra i tifosi interisti e juventini, con i primi che devono difendersi dalle accuse che per anni hanno rivolto ai secondi. Uno bravo, con la penna leggera, potrebbe tirarne fuori anche una discreta commedia per provare a farsi tutta una grassa risata, ma il calcio italiano si prende troppo sul serio per concepire l’ironia. E quindi, Inter e Juventus ci faranno divertire un mondo e faranno anche litigare un mucchio di persone.
L’importante è trovare il tempo di godersi anche le cose belle. Il vero Dusan Vlahovic, per esempio. Tre indizi fanno una prova: gol a Frosinone, assist contro la Roma, gol ieri a Salerno: la Juventus ha ritrovato il suo centravanti e un giocatore decisivo nei momenti decisivi. Non è ancora il suo Lautaro Martinez, ma in fondo è una fortuna, perché con il gol di Iling Junior, arrivano a essere tredici i giocatori bianconeri ad aver segnato in questo campionato. Insomma, la Juventus dipende moto meno da Vlahovic di quanto l’Inter dipenda da Lautaro e questo potrebbe essere una chiave importante dei prossimi cinque mesi di campionato.
La rosa dell’Inter è stata assemblata meglio: è più completa e soprattutto più esperta di quella della Juventus (che ieri aveva solo cinque giocatori di movimento in panchina), ma Allegri si sta arricchendo con i giovani della Next Gen: loro ci mettono il talento, lui la fiducia, il mix produce punti. E uno come Yildiz, anche ieri molto brillante, può anche spostare qualche equilibrio se continua così. Insomma, si può anche parlare di calcio, fra una polemica arbitrale e l’altra: non mancano gli argomenti. Prendete l’effetto Giuntoli: parte della crisi del Napoli è senza dubbio riconducibile al suo addio, così come il suo arrivo alla Juventus ha avuto un effetto certamente positivo sulla squadra”, si legge.
(Fonte: Tuttosport)
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