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Valenti (GdS): “Che azzardo prendere de Boer. Ora solo un uomo può salvarlo, Zanetti”

L’editorialista della Gazzetta dello Sport, Gianni Valenti, prova ad analizzare il momento dell’Inter

Riccardo Fusato

L’editorialista della Gazzetta dello Sport, Gianni Valenti, prova ad analizzare il momento dell’Inter ed in particolare la posizione di de Boer: “L’azzardo rischia di trasformarsi in un vero incubo. Frank de Boer non riesce a prendere in mano le redini dell’Inter. I numeri e soprattutto le prestazioni offerte dai nerazzurri in questo primo scorcio di stagione sono sotto il livello di tolleranza. La classifica è triste, la clamorosa sconfitta in Europa League ha fatto suonare l’ennesimo campanello d’allarme. E domani a San Siro arriva la Juventus con il rischio concreto che la distanza dalle squadre che lottano per un posto in Champions possa dilatarsi ulteriormente. Lo scenario, dunque, è preoccupante: la squadra appare sbandata, senza un progetto di gioco riconoscibile. E il salvacondotto di un precampionato gestito da altri sta per scadere. I timori da noi sollevati quando la società scelse il tecnico olandese si stanno materializzando: allenare in Italia è differente dal sedere su una panchina seppur prestigiosa come quella dell’Ajax. Serve la conoscenza dei meccanismi del nostro calcio e soprattutto la capacità di essere pragmatici nella fase iniziale del cammino. Che vuol dire cercare prima di ogni altra cosa il risultato positivo sfruttando magari il canovaccio che la gestione Mancini ha lasciato in eredità, in attesa di fare breccia con le proprie idee nel gruppo. Puntando in primis sugli elementi di maggior qualità di cui si dispone. Tutte cose che De Boer ha messo in pratica poco. Inoltre è necessario un piglio più risoluto e buone dosi di grinta per guidare uno spogliatoio fatto di nazionalità e personalità diverse dove manca un blocco coeso di giocatori che possa fare da spalla privilegiata al tecnico. Ecco, in questo senso, l’immagine colta giovedì sera a San Siro di De Boer tristemente afflosciato in panchina mentre la nave stava affondando lascia un pochino perplessi. Certo, nessuno pretende che un allenatore modifichi radicalmente il proprio modo di essere. Ma in una situazione del genere mostrare carattere, non arrendersi all’evidenza, è un messaggio importante che deve essere inviato al gruppo. L’idea che ci siamo fatti, insomma, è quella di un tecnico un pochino solo con le sue idee. Se la società vuole cercare di invertire la rotta ha bisogno di mettergli a fianco un uomo forte, di carisma. Che lo possa consigliare quotidianamente nel modo migliore anche durante gli allenamenti. E davanti al quale gli stessi giocatori, certo non immuni da responsabilità, non possono permettersi di proferire parola. L’unico che possiede questi requisiti e frequenta Appiano Gentile è Javier Zanetti. L’argentino dovrebbe svestire metaforicamente i panni del vice presidente e buttarsi nella mischia in modo concreto. La sua esperienza potrebbe servire a traghettare l’Inter fuori dalle sabbie mobili in cui si ritrova dando il tempo a De Boer di prendere le misure e salvare la stagione."

(Gazzetta dello Sport)

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