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VALENTI (GDS): “DERBY PER IL TERZO POSTO. MA FIORENTINA E ROMA…”

L’editorialista della Gazzetta dello Sport, Gianni Valenti, prova a fare il punto della situazione, sulla corsa al terzo posto, che riguarda, ad oggi, ben 4 squadre, Fiorentina, Roma, Inter e Milan: “Guardi la classifica e ti rendi conto di...

Riccardo Fusato

L’editorialista della Gazzetta dello Sport, Gianni Valenti, prova a fare il punto della situazione, sulla corsa al terzo posto, che riguarda, ad oggi, ben 4 squadre, Fiorentina, Roma, Inter e Milan: “Guardi la classifica e ti rendi conto di come il ribaltone, impensabile alla Befana, possa essere dietro l’angolo. L’Inter malata viaggia con una media punti da zona retrocessione e sente addosso il fiato del Milan che dopo un lungo ondeggiare sta trovando finalmente una sua concretezza ed è lì, a sole due lunghezze. Mihajlovic sotto accusa dall’inizio del campionato ha lasciato il posto sulla graticola all’amico Mancini le cui certezze si stanno sgretolando. Lo scenario che si profila è quello di un derby disperato, all’ultimo respiro, lungo tredici giornate dove l’unico obiettivo sarà riuscire ad arpionare il terzo posto e la conseguente partecipazione ai playoff di Champions. Che porterebbe soldi freschi per rattoppare i bilanci societari dando un minino di prospettiva futura. L’Europa League, invece, avrebbe il sapore acre del fallimento. La rincorsa verso il terzo gradino del podio, però, è tutt’altro che facile. Fiorentina e Roma stanno mostrando di aver qualcosa in più sia sul piano del gioco che della freschezza atletica. In particolare, la scelta della società giallorossa di cambiare tecnico in corsa sta dando dei frutti. Spalletti è riuscito a mettere le cose a posto dentro uno spogliatoio che abbonda di qualità. Fermare la sua creatura non sarà facile per nessuno. Delle milanesi è evidente che i rossoneri godono di una salute migliore. In cinque settimane hanno recuperato ai cugini la bellezza di nove punti. La difficile sfida di Napoli che il calendario ha piazzato per il prossimo lunedì è un importante esame di maturità dopo sette risultati utili consecutivi. Dovesse superarla indenne, il Milan acquisirebbe ulteriore autostima. La squadra ha trovato una quadratura da quando l’allenatore s’è deciso a scegliere un’ossatura cardine fatta di nove titolari inamovibili. La conferma di Bacca come uomo gol e la riscoperta di Honda hanno fatto il resto. Se il Milan è riuscito a trovare un’identità, l’Inter l’ha persa da tempo. L’ottimismo che solo pochi giorni fa ostentava il presidente Thohir cozza contro una situazione davvero difficile. Il gruppo dopo la sconfitta di Firenze rischia un pericoloso avvitamento verso il basso e quel che è peggio il nervosismo comincia a serpeggiare in modo palese. Solo il 6 di gennaio i nerazzurri erano ancora primi in classifica. Oggi si ritrovano quinti, a dodici lunghezze dalla Juve. I motivi della crisi ormai sono venuti tutti al pettine: il gruppo è stato costruito male, il sistema di gioco basato su un centrocampo muscolare con un nugolo di attaccanti esterni da ruotare attorno a Icardi ha dimostrato di non portare da nessuna parte. Le decine di milioni spesi per Kondogbia, Perisic, Jovetic e Ljajic sono al momento denaro buttato dalla finestra. Una cosa mancava, il vero regista. Ma non è stato acquistato nemmeno sul mercato di riparazione. Si è preferita un’altra punta di sicuro valore come Eder. Che però rischia di annegare imprigionato com’è dentro schemi che non lo esaltano. Ora Mancini non ha molte strade davanti. Forzi le sue convinzioni, metta fine al turnover scegliendo un manipolo di fedelissimi e vada avanti con quello, cambiando magari sistema di gioco. Il passaggio al 4-4-2 non sarebbe un’eresia. Altrimenti il rischio che il progetto dell’Inter targata Thohir vada a farsi benedire diventerà concreto.”

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