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"Nemmeno la stesura della manifestazione d'interesse sta andando liscia: la consegna, già prevista nei giorni scorsi, è stata rimandata alla prossima settimana. Motivo? I club fanno fatica a mettersi d'accordo sul testo: di mezzo pare ci sia una sorta di "clausola San Donato" che il Milan vuole infilare per lasciarsi aperta la strada di un proprio stadio fuori Milano. Del resto il presidente rossonero Paolo Scaroni lo ripete da mesi come un mantra: tornare all'idea del 2019 con un nuovo impianto accanto alle vestigia del vecchio (di cui rimarrebbe solo una parte del secondo anello) piace tanto, ma il piano San Donato resta in piedi.
[...] Per l'Inter il discorso è un po' diverso perché i nerazzurri sono ben più decisi dei cugini a rimanere a Milano, con un progetto, quello su Rozzano, che è ufficiosamente tramontato da un pezzo".
"Torniamo quindi su San Siro, per capire quali potrebbero essere i tempi di una decisione definitiva. Una volta presentata la manifestazione d'interesse, con il prezzo del Meazza alla mano Inter e Milan devono fare i conti. Ma per avere l'idea precisa di quanto dovranno sborsare per portare a casa l'operazione San Siro bis, serve rivedere il vecchio progetto della Cattedrale, perché il piano di fattibilità economico finanziaria presentato allora non va più bene nel nuovo contesto.
Qui, poi, si aprono due strade: o si decide di restare nella procedura avviata cinque anni fa, o se ne intraprende una nuova. [...] A essere ottimisti, dunque, Inter e Milan diranno se comprano o no San Siro non prima dell’estate del 2025".
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