Luois van Gaal, ex allenatore del Bayern Monaco, ha parlato del club tedesco in una lunga intervista rilasciata alla Bild: "Se ho ancora il Bayern nel cuore? Certo! Il Manchester United, che ho allenato come ultima squadra, è un club commerciale. Molto diverso dal Bayern. I dirigenti , Rummenigge e Hoeneß, sono ex giocatori e sanno di che cosa parlano. Per loro il calcio è la cosa più importante, non i soldi come allo United. Per questo amo il Bayern."
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Van Gaal: “Al Manchester pensano solo ai soldi. Io di nuovo al Bayern? Mai finché c’è…”
L'intervista della Bild all'ex allenatore di Manchester United e Bayern Monaco
Ma un ritorno non è immaginabile: "Finché Uli Hoeneß è nel club non posso lavorare lì. E' vero che avevamo avuto un colloquio per riappacificarci, ma non fu un buon colloquio. Mia moglie mi disse dopo, se è vero quello che è stato detto non puoi rimanere al Bayern Monaco. I motivi dei dissidi con Hoeneß? Philipp Lahm giocava come terzino sinistro, sono stato io a spostarlo a destra. Per questo ebbi un litigio enorme con Hoeneß che lo voleva lasciare a sinistra. La storia mi ha dato ragione: Lahm ha vinto come terzino destro la Champions League e la Coppa del Mondo. Una cosa simile successe anche con Thomas Müller! Quando all'inizio lo schieravo sempre mia moglie dovette sentirsi dire da Hoeneß: "Suo marito ha di nuovo sbagliato la formazione". Anche con Alaba era così. Il suo errore nei minuti finali contro il Nürnberg portò al mio licenziamento. Intanto anche Alaba oggi è uno dei migliori talenti che ha il Bayern."
Van Gaal conferma di aver tirato per le orecchie Luca Toni: "Sì, l'ho fatto! Il modo in cui ciondolava al tavolo della colazione era privo di rispetto nei confronti dei compagni e anche nei miei. Queste cose non vanno bene in una squadra. Per me esiste una regola inderogabile: la squadra è più importante del singolo."
Schweinsteiger al Manchester United: "Era naturalmente un giocatore più vecchio, ma non troppo vecchio. Il suo corpo non poteva più reggere i ritmi alti della Premier League. Il Bayern ce lo vendette come un giocatore in forma, ma fisicamente era alla fine. Il trattamento che però gli riservò Mourinho non se lo meritava. Ma spiega la situazione. Peccato perché lui è un giocatore come Luis Enrique, Mark van Bommel o Philipp Lahm. Uno di quelli che è sempre presente in campo."
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