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Intervenuto ai microfoni di TMW, Franco Vanni, giornalista di Repubblica, ha analizzato in ogni sfaccettatura il derby di domani tra il Milan e l'Inter.
Inter lanciata, Milan col fiato corto. Viste le premesse, che gara sarà domani?
"Faccio una premessa: il campo ha raccontato di un'Inter che interpreta la partita sempre con la stessa idea, a prescindere dagli avversari. Per questo molto dipenderà dall'atteggiamento tattico del Milan. Se i rossoneri dovessero andare all'arrembaggio rischierebbero parecchio... Se invece il Milan resta coperto, con i buoni palleggiatori e i meccanismi rodati che ha, può fare davvero bene".
Quali gli uomini chiave?
"Scontato dirlo, ma il centrocampo sarà decisivo. Sono curioso di vedere Tonali come si approccia alla partita. L'ho sempre apprezzato ma ora mi aspetto che faccia la differenza. Deve farlo, perché l'Inter là nel mezzo ha davvero tanta qualità".
Eriksen (probabilmente) ancora titolare, ancora al fianco di Brozovic. Novità tattica che convince?
"Non è uno schema a 2 registi ma poco ci manca. Eriksen fa la mezzala di palleggio, non di inserimento. Per me è un ruolo ibrido molto interessante, con Brozovic che può restare più basso e avere meno pressione del solito. Si crea così una situazione asimmetrica che può esser difficile da leggere e gestire per gli avversari, con Barella e Hakimi che spingono a destra ed Eriksen con Perisic o Young a sinistra che fanno più gestione, più palleggio".
Romelu Lukaku o Zlatan Ibrahimovic?
"Nei derby Lukaku ha sempre segnato, ma Ibrahimovic se azzecca la partita è il giocatore più dominante del pianeta. Lukaku è stratosferico in campo libero, Ibra invece il campo libero se lo crea ed è chiave di volta anche per le partite bloccate. Anche se la notevole differenza di età ha evidentemente un peso nell'ipotetica scelta, soprattutto a lungo termine".
Insistiamo. Per un derby meglio Donnarumma o Handanovic?
"Donnarumma è uno dei migliori al mondo, potenzialmente un grande campione. Personalmente uno come lui vorrei sempre con me. Su Handanovic ho visto e sentito tante critiche, ma difficilmente sbaglia le partite che contano. Quest'anno penso alla gara col Napoli, ma pure a quelle con la Juventus e con la Lazio. Aspettiamo a darlo per bollito...".
Le questioni societarie in casa Inter, il capitolo rinnovi in casa Milan. Chi rischia di avere addosso maggiori tossine?
"Sulla carta è più drammatica una situazione come quella dell'Inter. Avere dei giocatori che aspettano il rinnovo in fondo è fisiologico, la situazione dell'Inter è decisamente più particolare. Ma nelle difficoltà, la storia sportiva lo insegna, le squadre spesso si compattano: penso all'Italia dell'82 o alla Nazionale del 2006. Ma pure alla Juventus di Conte che nel 2012 vinse pur dovendo rinunciare ad avere il suo allenatore in panchina per 4 mesi".
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