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Vecchi: “L’Inter ha sempre puntato su Dimarco, ora è pronto. Con Conte…”

Fabio Alampi

L'ex tecnico della Primavera nerazzurra scommette sull'esterno classe '97: "Giusto concedergli un'opportunità"

Il ritorno in pianta stabile all'Inter di Federico Dimarco appare sempre più probabile: l'esterno classe '97 è definitivamente esploso con la maglia del Verona, ed è ora pronto a tornare a casa dalla porta principale. Stefano Vecchi, suo ex allenatore ai tempi della Primavera nerazzurra, non ha dubbi: "L'Inter ha sempre puntato su di lui: rispecchiava il profilo del prospetto dal sicuro avvenire", racconta a Tuttosport.

Quale è il suo primo ricordo di Dimarco?

"Andai a vedere le finali nazionali dell'Under 17, dato che sarei diventato l'allenatore della Primavera nerazzurra. Ebbi un'impressione sicuramente positiva. In quella squadra si distinsero diversi giocatori nati nel '97. Bonazzoli e Dimarco, con Radu che arrivò successivamente, erano i fiori all'occhiello dell'annata. Federico giocava da terzino sinistro, ma era un'ala. Poteva permettersi di essere un attaccante, pur giocando da difensore. Era sempre avanti. Per una delle caratteristiche che lo ha contraddistinto nel suo percorso".

Su quali aspetti avete lavorato maggiormente?

"Non potevano esistere dei dubbi sulle sue capacità offensive. Doveva migliorare nella fase difensiva: uno contro uno, linea, atteggiamento da adottare in determinate circostanze. Quest'anno vedendolo giocare anche nei tre dietro, e non solo come esterno, si è certificato il salto di qualità. Dimarco oggi è un giocatore completo. È una soddisfazione notare come ora, oltre alle sue doti tecniche, si possa mettere in evidenza anche una notevole applicazione".

Nell'ambiente dell'Inter tutti ne hanno sempre parlato benissimo.

"Con me era un titolarissimo nonostante giocasse sotto età. Federico ha sempre evidenziato grandissime qualità di piede e conclusione. Con noi batteva rigori e punizioni. Calcia con efficacia sia da fermo, che in movimento, e lo si è visto anche a Verona, dove si è imposto nel calcio dei grandi. Quest'anno abbiamo assistito alla sua consacrazione".

Ogni selezionatore giovanile dell'Italia lo ha convocato. Dall'Under 15, all'Under 21.

"Dimarco ha vissuto tutta la trafila. Ci sono giocatori che dimostrano subito di avere qualità e prospettive, ma non è detto che tutti raggiungano un certo livello. Federico ce l'ha fatta: è cresciuto ogni anno. E non dimentichiamo i bellissimi gol siglati. Prendiamo l'ultimo: sinistro imparabile e coordinazione perfetta. Se lo avesse realizzato Messi, sarebbe finito su tutte le prime pagine dei giornali. Dimarco possiede un mancino impressionante".

Pensa sia pronto per un ulteriore salto?

"Ha dimostrato di essere un giocatore forte in una squadra di medio livello. Questa capacità di migliorare - e migliorarsi - è determinante. Il passaggio successivo è quello di misurarsi in un top club, come può essere l'Inter. I numeri sono dalla sua parte con gol, assist e una percentuale altissima di qualità di gioco. Rispetto alla Primavera ha compiuto passi da gigante. Credo sia pronto e sia giusto concedergli un'opportunità".

Con Conte tutti i calciatori con ampi margini di miglioramento, sono diventati semplicemente più forti.

"L'allenatore già lo conosce. Sono sicuro che se dovesse richiamarlo all'Inter, sarebbe la dimostrazione della voglia di puntare sul ragazzo. Conte lo aveva pure già tenuto in squadra, secondo me perché intravedeva in Dimarco delle potenzialità. Quelle che si sono sviluppate adesso che ha trovato continuità con l'Hellas Verona e che potrebbero essere riproposte in nerazzurro. Insomma, Conte ci può contare".