Intervistato da Corriere.it, il cantante e tifoso dell'Inter Roberto Vecchioni ha parlato della sua passione per i colori nerazzurri:
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Vecchioni: “Corso il mio eroe, Maradona e Ronaldo i più forti. Meglio Milan che Juve”
Intervistato da Corriere.it, il cantante e tifoso dell'Inter Roberto Vecchioni ha parlato della sua passione per i colori nerazzurri
Il suo primo ricordo pubblico?
«Gli eroi: Garibaldi, e l’Inter».
I suoi genitori sono napoletani.
«Mamma aveva una nonna principessa: si chiamava Lonardi, parente di Eduardo Lonardi, presidente dell’Argentina. Si trasferì a Milano per seguire mio padre, rappresentante di tessuti. Lui milanista, io interista; lui liberale malagodiano, io comunista; ma ci siamo sempre rispettati».
La Grande Inter.
«Divenni interista prima, al tempo del Milan del Gre-No-Li, che era molto più forte di noi. Comprammo Angelillo, l’angelo con la faccia sporca, ma purtroppo si innamorò perdutamente di una ballerina, Ilya Lopez, che si chiamava in realtà Attilia Tironi... San Siro aveva un solo anello. I miei amici e io non avevamo i soldi per il biglietto, così scavalcavamo».
Chi era il suo eroe?
«Corso. Fingeva di non esserci, poi calciava una punizione a foglia morta. Comunque i più forti che ho visto dal vivo sono Maradona e Ronaldo. Quello vero, il nostro».
Nel 1964 la prima Coppa dei Campioni.
«Al Prater di Vienna. C’ero. E ho chiuso il cerchio nel 2010, portando la famiglia a vedere l’Inter vincere la finale di Champions a Madrid. Festeggiamo tutta la notte con quelli del Bayern, che pure avevano perso».
Tra Milan e Juve chi tifa?
«Ovviamente Milan».
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