ultimora

Vecchioni: “Ho vinto a Sanremo copiando Mourinho”

E’ stato il ‘sesto titulo’ nerazzurro. Roberto Vecchioni ha vinto il Festival di Sanremo con la sua ‘Chiamami ancora amore’. Il noto poeta della canzone italiana, professore di latino e greco, si confessa alla...

Eva A. Provenzano

E' stato il 'sesto titulo' nerazzurro. Roberto Vecchioni ha vinto il Festival di Sanremo con la sua 'Chiamami ancora amore'. Il noto poeta della canzone italiana, professore di latino e greco, si confessa alla Gazzetta dello Sport dopo la sconfitta della sua Inter contro il Bayern. "A Monaco sarà durissima, ma con l'Inter non si sa mai, nelle difficoltà si galvanizza: passare il turno sarà miracoloso, sarà un'impresa", dice. E lo dice come se avesse il presentimento che qualcosa di positivo possa succedere.

"Cosa manca alla mia squadra quest'anno? Mancano la tensione e la passione che ci si mette per arrivare a qualcosa di nuovo. La vittoria di Madrid ha portato uno sventramento di emozioni, di forze. Tutti sono più vecchi di un anno, Milito era una strapotenza e adesso non la butta dentro neanche a morire. Eto'o gioca ancora meglio, ma è solo. Julio Cesar non ha la stessa forma", confessa. 

Il professore dimostra di essere il tipico tifoso interista: critico, ironico, innamorato. "Una sofferenza avere il Milan davanti, ma sarebbe peggio se ci fosse la Juve - assicura - non è un odio premeditato, ma non sopporto troppo la spocchia, la voglia di dire sempre 'abbiamo subito'. Il Milan ha tifosi più signorili che amano la loro squadra nonostante il presidente: deve essere un sacrificio disumano". 

Il cantautore, prima di andare al Festival, aveva osato dire: 'Vado là per vincere'. Gli avevano dato del 'mourinhiano'. "Volevo solo dire che andavo a giocarmela con gli altri alla pari, che non è una cosa da cantautori: di solito noi cantiamo solo per dire delle cose. Cosa penso di Mou? Questa squadra potrebbe giocare anche senza allenatore, ma lui era un grande motivatore. Leonardo è quello che più somiglia a Josè in questo, Benitez invece era un calcolatore e all'Inter i calcoli non servono. Un ritorno di Mourinho non ci dispiacerebbe perché noi interisti sappiamo perdonare". E non solo. Gli interisti sanno anche aspettare: 45 anni per vincere una Champions, 45 anni per vincere - e in maniera strameritata - il Festival della Canzone Italiana.