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Intervenuto ai microfoni de La Gazzetta dello Sport, il noto cantautore e tifoso dell'Inter Roberto Vecchioni ha parlato in vista della partita di stasera tra i nerazzurri e la Juventus.
Che cosa si aspetta?
«Spesso il tifoso nerazzurro è insicuro, disfattista e si complica la vita, ma io non appartengo a questa categoria. Sono caparbio, testardo, interista convinto, mi meraviglio quando la mia squadra non vince... e in questa stagione le gare più importanti non le ha mai perse».
Anche la Juventus, in genere, si esalta nelle difficoltà...
«Sì, ma oggi le condizioni sono diverse. Innanzitutto l’Inter ha bisogno dei tre punti visto che l’ultima partita sarà uno scontro diretto con la Lazio...».
Poi?
«Quattro quinti dell’Italia tiferà per noi, ossia tutti tranne i tifosi delle romane, in gara per un posto in Champions. Sarà una partita speciale».
Quest’anno c’è un gusto particolare a battere la Juventus, rivale in campo e fuori?
«E’ sempre stato così. Vincere il derby d’Italia è mezza stagione, meglio che superare i cugini del Milan. Pensi la goduria, per un interista come me, di origine napoletana, se in un colpo solo battiamo la Juve e proiettiamo il Napoli verso lo scudetto... sarebbe il massimo!».
Un pronostico?
«Non penso sia una partita dal risultato eclatante, tipo 5-3. Dico 2-1 ma più con l’intuito da artista che da filosofo, non sono un mago».
Chi potrebbe segnare?
«Rafinha, è il meno marcato. Ha preso un palo, è bravo anche di tacco... e spero Candreva, così si sblocca».
Un aggettivo per Spalletti?
«Granitico».
Chi toglierebbe alla Juventus?
«Douglas Costa e Cuadrado, sono sempre molto pericolosi sulla fascia e il nostro D’Ambrosio è destrorso, possono cambiare il ritmo della partita».
La psicologia sarà importante: pensa che la Juve si porti dietro le scorie di Madrid?
«Sì, sarà un incontro fortemente psicologico. Non credo che i bianconeri ripensino alle polemiche del Bernabeu, sono soli- di... certo che c’è un’ombra che va e viene».
Che cosa pensa dello sfogo di Buffon dopo il match col Real?
«Stimo Buffon, gli voglio bene. Capisco il momento, è andato fuori di sé perché era troppo dispiaciuto. E’ scusabile».
Tornando alla sfida, dove la guarderà?
«Da solo, davanti alla tv, come sempre. Quando faccio così porta bene... ho il sangue napoletano, no?».
Quale «penitenza» sarebbe disposto a fare pur di veder vincere la sua Inter?
«Nessuna, perché dovrei fare un sacrificio? Io penso solo a una festa doppia».
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